(M.Cecchini) – Mettiamola così: a duemila anni esatti dalla morte del primo imperatore Ottaviano Augusto, la Roma si ritrova ad augurare lunga vita agonistica al solito sovrano, Francesco Totti, che ha provato a illuminare le poche cose buone (giallorosse) del match contro il Fenerbahce, finito con un 33 maturato nel finale. E così all’10 del capitano (su rigore), hanno risposto tre tuoni turchi di Alves, Kuijt (su rigore) e Saw, messi a tacere solo dalla doppietta del ritrovato Destro, alle prime reti stagionali. Al netto del caso Benatia, la formazione schierata da Garcia ha tutti i crismi di quella che potrebbe essere titolare il 30 contro la Fiorentina. Peccato che il rientro di Castan dopo l’infortunio muscolare alla coscia sia subito battezzato da una ricaduta che mette i brividi, tanto più che il tandem composto da Astori e Romagnoli non pare affidabile. Non a caso nel primo tempo il 4-2-3-1 dei turchi — pur protagonisti finora di brutte prove culminate nell’esonero del tecnico Yanal — crea due nitide palle gol, la prima sventata da De Sanctis su Gokhan (17’) e la seconda sciupata da Emenike (35’). Tra questi estremi s’insinua un buon periodo giallorosso. Il gioco, comunque, lievita allo stesso modo della scorsa stagione, cioè sull’asse Totti-Gervinho. Se il capitano ricama lanci per gli inserimenti, l’ivoriano sgomma come nei giorni belli, tant’è che al 25’ si procura il rigore per un atterramento ad opera di Meireles. Segna Totti e da allora si aprono spazi invitanti che non vengono sfruttati. A far gol, allora, ci pensa Alves su una punizione non imparabile. Insomma, è la difesa (anche schierata) che non convince, tanto che la ripresa si apre con un quarto d’ora da incubo. Prima Astori atterra Alper procurando un rigore che Kuijt realizza, e poi Romagnoli e un inquietante Cole lasciano spazio a Sow ed Emenike, il cui tiro è respinto male da Skorupski favorendo così il tapin dello stesso Sow.
Torna Destro Garcia allora inserisce la sua ricca panchina. A svoltare la gara, però, sono i modesti cambi turchi che inceppano i meccanismi. E il minuto chiave diventa il 37’, quando un contropiede di Kouamo s’infrange su Skorupski e sulla ripartenza Destro va in gol, cambiando l’inerzia di un match che si chiude in parità quando la papera in tuffo di Volkan apre le porte alla doppietta del centravanti (42’). Impressioni? Se il Galatasaray di Prandelli farà bene a temere gli storici rivali in Supercoppa, il lavoro non mancherà neppure per Garcia. Per una Roma vincente occorre qualcosa di più (forse solo la conferma di Benatia?).