(A.Pugliese) – C’è la solita grande classe di Totti, la personalità di Keita e gli sprazzi di classe di Gervinho, miscelati con la freschezza di Torosidis. Il succo delle cose buone della Roma di ieri è questo, offuscato dai gol divorati e dalla faccia un po’ scura di Ljajic: doveva entrare a metà ripresa, alla fine non ha giocato.
Il 5-0 ai dilettanti dell’Eltendorf lascia il tempo che trova, anche se Garcia ha utilizzato la partita per mettere minuti nelle gambe di quelli che avevano giocato di meno in America. Non è un caso, infatti, che Iturbe e Nainggolan non siano scesi in campo (il belga, come Ljajic, stava per farlo), come non è un caso che tutte le cose più belle siano nate da Totti: assist, tocchi deliziosi e un cucchiaio da applausi, quello del 3-0.
Ad aprire le danze era stato Gervinho, anche se poi la Roma ha dilagato solo nel finale, segnando quattro gol negli ultimi 20’. Due li ha firmati Michele Somma, difensore della Primavera e figlio d’arte. Il papà è Mario, tecnico della Salernitana, club di Lotito.