(D. Stoppini) – Facile la vita, se uno crea e l’altro conserva. La risposta è servita, il duello è solo all’inizio ma promette scintille e continui paralleli. E allora va così: la Juventus a Verona contro il Chievo fa gol, spreca tanto, poi si affida a Buffon per portare a casa i primi tre punti. La Roma osserva e sai che c’è, l’idea è corretta: Nainggolan fa l’infermiera di Gervinho, aiuta lì dove l’ivoriano proprio non sembra riuscire e manda avanti la Roma con un gol che sa tanto di rabbia e gioia allo stesso tempo. Poi le gambe vanno in frenata, a volta mica tanto controllata. La Fiorentina cresce, tanto che a Montella viene in testa l’idea del pareggio. E invece no, perché De Sanctis firma due gioielli nel giro di meno di due minuti: tra il 16’ e il 17’ la manona sinistra a deviare sulla traversa una punizione di Ilicic, poi il riflesso sotto porta su Babacar. Non è finita ancora, riecco… l’infermiera. Gervinho nel frattempo si era divorato l’impossibile lanciando strani presagi che avevano costretto Rudi Garcia a chiedere l’aiuto del pubblico. Mancano pochi secondi, Keita e Pjanic se la divertono sulla fascia, ma Nainggolan no. Nainggolan è per i modi spicci: pallone incollato ai piedi e poi in verticale per Gervinho, stavolta impossibile da non trasformare in gol.
De Sanctis veggente Traduzione: la Roma 2.0 di Garcia vince 20 con due doppiette, perché la matematica per una volta si mette da parte e applaude alle doppie prodezze di Nainggolan e De Sanctis, in serie golmanonariflessoassist. Tre punti per la Roma, il presidente Pallotta che se la diverte in tribuna per una stagione nata sotto una buona stella. Perché la traversa aiuta De Sanctis in un dejavu contro la Fiorentina: parata molto simile a quella di un anno fa, sempre all’Olimpico contro i viola, avversario allora Pasqual. Il portiere vede viola e non può che esultare. Gli capita da quattro anni e mezzo: mai una sconfitta, 4 vittorie e 4 pareggi. Questa forse la più gustosa, perché al termine di un’estate in cui il campo gli è mancato tanto, per colpa di un intervento al gomito. Il portiere è tornato ad Atene, in amichevole, domenica scorsa, stampando due miracoli niente male. Parate e dettagli, quelli che l’hanno spinto — mentre i compagni rientravano negli spogliatoi a fine primo tempo — ad andare a verificare la porta dove avrebbe messo a segno la «doppietta» nel secondo tempo, quasi un segno premonitore di quello che sarebbe successo.
Nainggolan imbattuto La stessa porta bucata dal Ninja Nainggolan nel primo tempo («un gol incredibile», l’ha definito Pallotta), che l’ultima rete in Serie A, prima di ieri sera, l’aveva segnata proprio alla Fiorentina. Roba di quattro mesi fa, era aprile, la Roma quella sera festeggiava il matematico secondo posto. Secondo posto che ora non basta più. «La Juve? Noi pensiamo solo a noi stessi — ha detto il belga —. Questa è stata una vittoria di squadra, siamo rimasti uniti nei momenti duri. Sappiamo che la gente è euforica, c’è grande attesa e la cosa un po’ ci mette in difficoltà. Ma noi vogliamo andare avanti il più possibile. Siamo pronti, non vogliamo lasciare nulla per strada». La Fiorentina se n’è accorta.