(U. Trani) – Torneo nuovo, duello vecchio. La sfida continua, bellissima, già dalla prima giornata: vince la Roma e risponde alla Juve. L’inseguimento dura solo 28 minuti: i bianconeri passano a Verona nel tardo pomeriggio, 1 a 0 contro il Chievo, i giallorossi in serata fanno addirittura meglio all’Olimpico, 2 a 0 contro la Fiorentina. L’impegno per Garcia è di sicuro più complicato e anche per questo motivo il successo sui viola di Montella, in partita fino all’ultimo secondo, vale di più. Tra l’altro costruito con l’autorità che appartiene alle big del calcio. Comportamento da squadra, come nei momenti migliori della passata stagione, ormai matura e solida. E fisicamente pronta.
SOLO 4 ITALIANI Garcia si prende i tre punti con il gioco parte con l’assetto di scorta, il 4-2-3-1 che spesso utilizzò, nel girone di ritorno del campionato scorso, dopo l’infortunio di Strootman, anche lui in tribuna. Pjanic è il trequartista alle spalle di Totti e lì va a oscurare l’ex Pizarro che, da regista, vede diminuire il numero dei palloni giocabili. La Roma si alza subito nella metà campo avversaria e fa la partita. Con fatica. Perché la Fiorentina, compatta e prudente, non concede spazi. Montella schiera 11 stranieri nel 4-3-2-1 (gli unici italiani, su 22 giocatori, sono i 4 giallorossi De Sanctis, Astori, De Rossi e Totti davanti a Conte, al debutto da ct all’Olimpico) nel 4-3-1-2: a centrocampo inizia la partita Brillante (sostituito con lo sloveno Ilicic dopo il gol di Nainggolan) e non Aquilani. Davanti Gomez e Babacar, subito dietro Borja Valero che più tardi andrà a fare l’intermedio. Gli attaccanti viola non ricevono rifornimenti, ma anche Totti, Iturbe e Gervinho non riescono in partenza a lasciare il segno. Ogni corridoio è chiuso, il muro davanti a Neto sembra invalicabile.
PERSONALITÀ E PAZIENZA Il possesso palla diventa decisivo nella prima parte: la Roma lo sfrutta con intelligenza, senza farsi prendere dalla frenesia e dalla fretta, ricominciando l’azione pure dalla difesa. De Rossi aiuta i difensori, abbassandosi tra Manolas, energico e rapido contro Babacar, e Astori, sempre puntuale contro Gomez: la coppia di centrali è inedita, ma già funziona. Torosidis partecipa all’azione più di Cole che sembra spaesato e quasi timido: il greco gioca dal lato del suo connazionale, con il quale si conosce bene, e dialoga con Totti che a volte si sposta a destra e lascia la zona centrale a Iturbe. Anche Pjanic si allarga su quella corsia, scelta per mettere in difficoltà Alonso. La rete del vantaggio, però, nasce sull’altra fascia, la sinistra. La gaffe di Brillante cambia la storia del match: l’australiano regala il pallone a Nainggolan svelto a lanciare Gervinho. L’ivoriano entra in area e calcia forte di sinistro, Neto respinge con la mano destra e proprio Nainggolan fa centro (28′). Il suo ultimo gol lo segnò proprio ai viola, ma al Franchi: questo è il primo all’Olimpico. Montella punisce Brillante e lo fa uscire: dentro Ilicic che fa l’unico tiro della Fiorentina nella prima parte. De Danctis blocca.
RIPARTENZE SPRECATE La Roma non sfrutta nella ripresa diverse occasioni in contropiede. Pjanic dà spettacolo, diventando di fatto il regista offensivo e dedicandosi soprattutto a Gervinho che, però, fa cilecca due volte, sprecando le chance sul più bello. Come sempre accade, ecco subito i pericoli quando non si chiude la partita: Ilicic, su punizione, colpisce la traversa e Babacar, qualche secondo dopo, gira da pochi metri e costringe De Sanctis al tuffo da applausi. Montella, 6 ko su 6 contro la sua ex squadra da quando è alla Fiorentina, non perdona: fuori anche il giovane attaccante che si pappa la palla del pari. Tocca a Joaquin. Garcia si rende conto che è il momento di replicare al collega. Manolas, bravo nella notte del debutto in giallorosso, ha i crampi. Spazio a Keita, con De Rossi ora partner di Astori da centrale difensivo: in quel ruolo piace proprio al nuovo ct Conte.
TURNOVER IN CORSA Standing ovation per Totti, al suo posto Florenzi. Anche Aquilani in campo, esce Vargas. A seguire pure Ljajic per Iturbe, stanco ma felice. La Roma, con la rotazione mirata del suo tecnico, attacca fino all’ultimo e non rischia, anche se De Sanctis deve arrivare fuori area a respingere in Tevere con il piede destro. Nainggolan e Gervinho chiudono la gara, ripetendo quasi l’azione del primo gol. Assist del belga, con l’ivoriano che supera Neto e segna sotto la Sud (49′). La festa giallorossa non finisce più e prosegue quando ormai è notte fonda. Con l’ultimo scatto del giocatore amatissimo.