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IL MESSAGGERO Rudi e il capitano spaccano l’applausometro

Totti
Totti

(M.Ferretti) – Totti, Garcia e Strootman. Ecco la classifica dell’applausometro dell’Olimpico, ma non c’è stato un solo giocatore con la maglia giallo e rossa che non abbia ricevuto un applauso. Anzi, tanti applausi. Vecchi e nuovi, accomunati dal ricordo della magnifica stagione passata e dalle speranze di quella appena cominciata, al di là della prestazione offerta contro il Fenerbahçe. Il capitano, che come tradizione è stato l’ultimo a uscire dal tunnel, è stato accolto da un vero e proprio boato che l’ha accompagnato lungo tutta la corsetta sotto la Sud e non solo: lui, sciarpa al collo, ha salutato e ringraziato, mandando in tilt i cuori delle migliaia di tifosi arrivati alle pendici di Monte Mario. «Un secondo posto non placa la nostra fame di vittoria, tutti insieme prendiamoci la gloria», il lungo striscione esposto in Sud. E Benatia? Applausi anche per lui, che è sembrato un po’ tirato, pochi sorrisi, qualche raro saluto con la mano. Zero fischi, però. L’unico che ne ha beccati un po’ è stato Andreazzoli, mentre Vito Scala, lo storico procuratore atletico di Totti, che ha sfilato insieme con gli altri uomini dello staff, ha rimediato un vero e proprio boato d’affetto.

MISTER IN CRAVATTA –  Accoglienza caldissima, come detto, per Garcia, l’unico in campo in giacca e cravatta. Il francese, con la faccia sempre molto seria, ha mostrato più volte il pollice della mano destra alla propria gente e, al momento della foto di gruppo, si è piazzato tra Totti e Iturbe, che aveva il sorriso di un bambino che aveva appena ricevuto il regalo più bello della vita. Strootman, corricchiando piano piano, si è fatto tutto il giro del campo accompagnato dalla standing ovation della gente. Il giorno del suo rientro in campo da giocatore vero è ancora un po’ lontano, ma l’affetto dei romanisti per lui è rimasto intatto. O, forse, è addirittura aumentato. Boati seri quando sono apparsi De Rossi e Pjanic, Cole, Nainggolan, Maicon e Gervinho, e tanti, tanti battimano anche per Astori, e non c’è bisogno di spiegare il perché.

L’EMOZIONE DI FEDE – Da De Sanctis, il primo a presentarsi sotto la curva, a Totti per i tifosi è stata un’unica, infinita emozione, come quella che è sembrata piazzarsi sul volto di Balzaretti, assente dallo scorso novembre, mentre guardava la Sud e ricordava il gol nel derby. La gente l’ha accompagnato e accarezzato con lo sguardo, sperando che la scena possa ripetersi presto. O anche solo sperando di rivedere in partita quella maglia giallo e rossa n.42.

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