(C. Santi) – Il rinnovamento che auspica Damiano Tommasi non si avvera. Carlo Tavecchio rimane blindato dalle Leghe che lo vogliono presidente della Federcalcio. Il presidente dell’Associazione calciatori, il successore dell’avvocato Sergio Campana che oggi compie 80 anni, guarda al futuro della Figc con preoccupazione.
Tommasi, le quattro Leghe sono ancora compatte e sostengono Tavecchio.
«Il disegno è chiaro. Loro hanno il 68% dei voti e, al di là della persona da eleggere o del candidato, vogliono mantenere il possesso del potere. Non pensano affatto a un presidente al di fuori del loro giro».
Qualche società, intanto, si è defilata. Ma la maggioranza rimane ancorata.
«L’augurio è che altri club si rendano conto della situazione e cambino idea».
Lei parla di un disegno della componente delle Leghe. La vostra posizione è diversa.
«Da parte nostra c’è un leggero dissenso e due giorni fa lo ha ribadita anche Ulivieri. Noi, ossia i calciatori, venendo dal campo abbiamo una visione diversa. E siamo preoccupati di ciò che sta accadendo».
A molti, però, questo potere del campo, ovvero la possibilità che un ex calciatore salga al comando, non piace, vero?
«Piaccia o no, tutto quello che succede nel calcio, compreso l’ultimo Mondiale, è merito o demerito di chi gioca e chi allena, di chi scende in campo. Però c’è chi non è maturo per avere questa sensibilità».
Perché, secondo lei, accade questo?
«Perché per molti aver giocato a calcio è un handicap. Ma noi continuiamo a contrastare questo pensiero».
Oggi a Roma c’è il consiglio federale. Cosa accadrà?
«Parleremo certamente delle elezioni e mi auguro ci sia una presa di coscienza di quello che è accaduto in questi giorni. Dovremmo prendere una linea e dare delle risposte a quello che è successo. Pensate a cosa accadrà alla prima curva che verrà chiusa per i cori razzisti».
La componente tecnica, voi e gli allenatori, oggi si farà sentire.
«Certo. E ribadiremo che, in questo momento, esiste un’alternativa a Tavecchio che è ben solida. Albertini può guidare la Federazione con successo».
Nell’ipotesi che Tavecchio diventi il presidente della Federcalcio, cosa accadrà dal prossimo 12 agosto?
«Sono preoccupato ma, lo ripeto, lo sono ancora di più per quello che accadrà oggi a via Allegri».