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IL TEMPO In missione per Benatia

Benatia
Benatia

(A. Serafini) Solitamente non lascia tracce, nelle ultime ore però il compito è diventato quasi proibitivo. Un ritmo forsennato quello di Walter Sabatini, partito ieri mattina dal campo base di Trigoria con l’obiettivo di chiudere definitivamente il mercato giallorosso a pochi giorni dall’inizio ufficiale della stagione. Un compito arduo considerando che le strategie dirigenziali hanno subito numerosi stravolgimenti.

Si entrerà nel vivo oggi, quando il ds volerà in Baviera per chiudere la cessione di Benatia al Bayern Monaco. Dopo l’ammutinamento del marocchino culminato nel rifiuto dell’adeguamento contrattuale, la Roma spera di trovare un accordo sulla base di 25 milioni più bonus senza rischiare un’ulteriore svalutazione del cartellino. In Germania sono sicuri che l’accordo con il giocatore è stato raggiunto: un quadriennale da circa 2,8 milioni netti a stagione (da discutere i bonus), che il difensore potrebbe firmare già domani salvo ulteriori colpi di scena.

Un sogno per Benatia, consapevole che in giornata potrebbe passare a Trigoria soltanto per svuotare l’armadietto. Operazione in grado di ammortizzare il bilancio negativo del mercato giallorosso, uscito dai parametri fissati ad inizio estate di circa 15 milioni. Troppo lineare però per Walter Sabatini. Già, perché nel taccuino delle cessioni è finito da tempo anche Mattia Destro, diventato il sogno primario del Milan dopo la cessione di Balotelli al Liverpool. Per dare seguito ai primi contatti, ieri l’ad Galliani ha incontrato Sabatini a Forte dei Marmi, immortalati in una tavola rotonda a cui ha partecipato anche Simonian, intermediario di mercato e agente tra l’altro di Pastore e Jackson Martinez. I rossoneri hanno chiesto informazioni anche sul vecchio pallino Ljajic ma hanno concentrato gli sforzi sull’attaccante romanista mettendo sul tavolo un’offerta da 2 milioni più il riscatto obbligatorio a 14 nel prossimo giugno. Proposta rispedita prontamente al mittente da Sabatini, disposto a discuterne solo di fronte a 25 milioni, pagabili in un’unica transazione.

D’altronde l’idea del ds della Roma è quella di non cedere il ragazzo in Italia, sfruttando l’attenzione mediatica per alimentare un’asta, soprattutto in Premier League. Il viaggio londinese della dirigenza infatti si è incentrato anche su questo: convincere l’Arsenal, ma soprattutto il Chelsea ad aumentare l’offerta iniziale da 15 milioni. L’idea di fondo però non cambia: oltre a Benatia, la Roma non si opporrebbe (a certe condizioni) anche nel dire addio a Destro.

Se la Roma dovesse incassare 50 milioni o poco più con la cessione di entrambi, ci sarebbero le disponibilità per dare il via ad un nuovo mercato e allo stesso tempo far quadrare i conti. Ma il tempo stringe. Al posto di Benatia, Sabatini (tornato ieri sera nella capitale) è convinto di concludere in fretta l’arrivo di Manolas, valutato dall’Olympiacos circa 10 milioni. In alternativa c’è sempre il sergente di Garcia, Basa, che costa meno (4 milioni), ma occuperebbe l’ultima casella da extracomunitario disponibile. Casella che potrebbe servire con più urgenza in attacco.

Nonostante le continue smentite da parte del suo entourage, piace il colombiano Jackson Martinez, valutato però dal porto sopra i 30 milioni. Scartata l’ipotesi Torres viene monitorato anche il francese dell’Arsenal Giroud, sostituito dal club inglese dal sogno di poter arrivare a Cavani. Venti milioni il costo dell’operazione e poco tempo a disposizione per dare il via alla trattativa. Situazione generale che sta disturbando non poco Rudi Garcia, infastidito più che altro da una rivoluzione a cui avrebbe fatto volentieri a meno.

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