(D. Di Santo) La stagione passata è finita con un morto ammazzato e la «trattativa» tra ultras e istituzioni per giocare la finale di coppa Italia dell’Olimpico. Quella che parte il 31 agosto prossimo inizierà sotto il segno di due parole d’ordine: repressione e prevenzione.
La prima ispirerà il decreto che il ministro Alfano porterà nel prossimo consiglio dei ministri: tra i provvedimenti il Daspo di 8 anni e di gruppo e il potere di divieto delle trasferte da parte del Viminale. La seconda ha già prodotto un effetto: i derby capitolini e le gare tra Roma e Napoli si giocheranno in orario diurno. La decisione è arrivata il giorno dell’esordio di Alberto Intini alla guida dell’Osservatorio nazionale per la sicurezza nelle manifestazioni sportive, a testimonianza che l’attenzione sulle tifoserie delle due città è più che alta.
Sul tavolo, oltre alle parole di rito e ai discorsi di insediamento, le partite della stagione di serie A che parte il 31 agosto. Per le prime due giornate l’unica gara a rischio quattro – il massimo livello di allarme sicurezza – è Atalanta–Verona. Potranno recarsi in trasferta soltanto i possesso della «tessera del tifoso», ribattezzata «fidelity card» dalle società e dalla task force sulla sicurezza di aprile. Unico accenno anche alle altre date calde della stagione è la richiesta ufficiale alla Lega Calcio per i derby di Roma in programma a gennaio e maggio e per Napoli-Roma. Il sorteggio ha voluto che la gara di andata capitasse il 2 novembre, giorno dei morti, anche se sarà anticipata per la Champions League. Il ritorno è in programma il 4 aprile. Posticipi e anticipi del campionato saranno di volta in volta decisi in accordo tra Osservatorio e Leghe, salvo diverse indicazioni contenute nel decreto su cui sono al lavoro i tecnici del ministero. Tra le misure il prolungamento del Daspo da un massimo di 5 a 8 anni e misure più severe per i recidivi. Cambierà anche il ventaglio dei i «reati da stadio» per i quali è applicabile.
Intanto, come anticipato da Il Tempo , sono ufficialmente indagati per concorso in omicidio i quattro tifosi romanisti che il 3 maggio scorso erano in compagnia di Daniele De Santis a Tor di Quinto, poco prima della finale di coppa Italia dell’Olimpico tra Napoli e Fiorentina.L’uomo, piantonato all’ospedale di Viterbo dove è ricoverato, è accusato di aver sparato al tifoso napoletano Ciro Esposito provocandone la morte dopo quasi due mesi di agonia.
Ieri è stato anche diffuso uno studio della Link Campus University secondo il quale gli stadi italiani sono sei volte più sicuri di quelli tedeschi e inglesi. L’auspicio è che il prossimo campionato non inverta la tendenza.