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LA REPUBBLICA Juve più vicina a Falcao ma Galliani non molla. E intanto tratta Destro

Destro
Destro

(M. Pinci/G. Cardone) Basta nominargli Radamel Falcao perché affili il ghigno per poi giurare candido: «Un’operazione al limite dell’impossibile». Se sentire Adriano Galliani parlare così di un attaccante vi sembra familiare, non sbagliate.

Era l’estate 2010 quando le stesse parole le rivolgeva all’idea Ibrahimovic. Ora l’obiettivo è un altro: garantire al Milan i gol per dimenticare in fretta Balotelli. Quelli del centravanti colombiano del Monaco fareb- bero la felicità di Inzaghi, e allora i rossoneri accarezzano l’idea, sfruttando la rottura tra il numero 9 e il Monaco, che pur di rivalutarlo dopo il crac al ginocchio lo cederebbe in prestito. Rottura che però ha fiutato prima di tutti la Juventus, in evidente vantaggio sul giocatore: soprattutto perché Falcao vuole giocare la Champions League. Quella che può garantirgli Allegri a differenza del collega rossonero.

Pur di lasciare Montecarlo, il Tigre è disposto a una discreta sforbiciata allo stipendio: da quasi 12 a 9 milioni netti a stagione, circa il 20 per cento in meno. Il dg bianconero Marotta spera di riuscire a chiudere in fretta l’operazione, ma fino a quando ci sarà margine il Milan continuerà a provare, spinto dal grande fascino che la suggestione Falcao esercita sul presidente Berlusconi. La Juve in fondo avrebbe già l’alternativa: allacciati i contatti con l’Arsenal per Podolski, ieri nemmeno convocato da Wenger. Intanto Galliani lavora a piste più concrete. Per questo ieri, al Bagno Minerva di Forte dei Marmi, s’è visto ritratto in un fotogramma su cui sono nate parecchie speculazioni: l’ad del Milan compare infatti seduto attorno a un tavolo con il ds della Roma Sabatini.

Inizia così la trattativa ufficiale per Destro: il centravanti, che soffre la convivenza con Totti, preferirebbe cercare gloria lontano dalla capitale. Ma per cederlo la Roma vuole non un euro meno dei 25 milioni chiesti an- che al Chelsea. Destro e la fidanzata Ludovica preferiscono Milano a Londra, ma la forbice tra domanda romanista e offerta del Milan, che propone un prestito oneroso da 4-5 milioni con riscatto obbligatorio a 13-15 per un massimo di 20 milioni, è ancora ampia. E mentre il web si scatena ipotizzando altri scambi sull’asse Roma-Milano (su tutti Ljajic per Zapata o De Sciglio), quasi si rischia di perdere di vista gli altri commensali. Proprio alla destra di Sabatini, infatti, c’era Marcelo Simonian, grande amico del ds romanista, agente di Pastore e rappresentante del Porto nella trattativa per Jackson Martinez.

Con lui Sabatini sonda la disponibilità per un possibile sostituto di Destro: fu Simonian a portare il colombiano in Portogallo tre anni fa. L’attaccante però piace molto anche al Milan, ha una clausola da 35 milioni ma si può chiudere a 30, forse meno dopo il preliminare di Champions. Oggi invece Sabatini volerà a Monaco di Baviera per vendere Benatia al Bayern: il marocchino ha già un accordo a 2,5 milioni netti a stagione più uno lordo di premi, Sabatini proverà a convincere i tedeschi ad alzare l’offerta da 24 milioni a 26-27 più 3-4 di bonus per arrivare vicino a 30. Mentre il dg Baldissoni, in Grecia, deve chiudere per Manolas con l’Olympiacos. Il Milan, aspettando Destro, non abban- dona comunque gli altri obiettivi: confermato per oggi l’appuntamento con il Torino per Cerci, meeting a cui Galliani si presenterà forte di un’alternativa già bloccata. L’ad ha in mano l’ala belga Maxime Lestienne del Brugge: per questo con il Toro vorrebbe im- postare una trattativa al ribasso, rispar- miando rispetto alla richiesta di 18 milioni di Cairo. Ma su Cerci si agitano anche sirene in- glesi che rischiano di rovinare i piani milansti. Proprio in Inghilterra un’altra ala trova casa: il Real ha ceduto Di Maria al Manchester United per 60 milioni. Da quelle parti, di fare economia non hanno davvero bisogno.

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