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LA REPUBBLICA “Processate Macalli”: il pm di Firenze complica la corsa al vertice Figc

Calcio
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(M. Mensurati/M. Pinci) Un altro terremoto scuote le malandate istituzioni del calcio italiano. La procura di Firenze ha chiesto il rinvio a giudizio per Mario Macallipresidente della Lega Pro. L’accusa: abuso d’ufficio. Oggetto dell’inchiesta penale condotta dal sostituto procuratore di Firenze, Luigi Bocciolini è la vicenda del fallimento del Pergocrema nell’estate 2012, nata dalla denuncia di Sergio Briganti, oggi difeso dagli avvocati Giulia De Cupis e Domenico Naso, e allora presidente del club lombardo. La notizia dell’imminente udienza preliminare arriva alla vigilia dell’assemblea delle società di Lega Pro chiamate, proprio oggi, a eleggere i propri consiglieri federali e a nominare i componenti del direttivo; ma il suo vero effetto rischia di produrlo interferendo con la già discussa elezione di Carlo Tavecchio, di cui Macalli è tra i principali sponsor, alla presidenza della Federcalcio.

I dettagli dell’accusa per il manager sono pesantissimi: «In presenza di un interesse proprio, intenzionalmente si procurava un ingiusto vantaggio patrimoniale » arrecando «danno patrimoniale al Pergocrema fornendo agli uffici preposti della Lega esplicita disposizione di bloccare senza giustificazione giuridica» il bonifico da oltre 256mila euro,«importo spettante come quota di suddivisione dei diritti televisivi», e che se disponibili «avrebbero consentito alla società sportiva di evitare il fallimento». Per capire i dettagli di questo pasticciaccio calcistico-penale che la procura contesta a Macalli, è indispensabile una premessa: nel 2011, cioè circa un anno prima, il presidente di Lega Pro aveva«provveduto a registrare a proprio nome i marchi “Pergocrema” “Pergocrema 1932”, “Pergolettese” e “Pergolettese 1932”». Poi il 19 giugno 2012 il fallimento della società, dichiarato «su istanza di due creditori chirografari».

A seguito del fallimento, il Pergocrema è stato cancellato dal campionato di Lega Pro Prima Divisione, e Macalli si è magicamente ritrovato «esclusivo titolare dei marchi dei quali ha consentito l’utilizzo al Pizzighettone», club di Eccellenza iscrittosi poi al campionato come “Pergolettese 1932”, di cui era legale rappresentante tale Cesare Angelo Fogliazza, «con sensibile incremento di valore attribuibile all’azione del Macalli». L’indagine evidenzia anche «relazioni di carattere economico tra i due». A giugno 2013 la perquisizione dell’abitazione e degli uffici con il sequestro di alcuni documenti e computer: già all’epoca il rinvio a giudizio sembrava inevitabile, ma una dettagliatissima e approfondita memoria difensiva dei legali del n.1 della Lega Pro, gli avvocati Astolfo e Alessio Di Amato, rallentò l’iter. Che oggi pare invece al punto di svolta: il calcio italiano o, meglio, i suoi dirigenti, ancora una volta, tremano.

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