(F. Bianchi) Subito una grana per Carlo Tavecchio nel suo primo consiglio federale, a una settimana esatta dall’elezione: oggi dovrà decidere quale squadra riammettere in serie B, per venire incontro alla decisione del collegio di garanzia del Coni che ha riportato l’organico a 22. L’ex ministro Frattini ha accolto il ricorso del Novara, ma altre società (Juve Stabia, Reggina, Lecce, Cosenza, Catanzaro, Matera) hanno fatto richiesta di ripescaggio. Il club piemontese sembrerebbe favorito, ma i ricorsi sono sicuri. «Un bel pasticcio», sostiene Mario Macalli. E Andrea Abodi è furibondo con il collegio di garanzia che ha cancellato le decisioni della Figc. Tra l’altro la B a 21, dopo il fallimento del Siena, era il primo, piccolo passo verso la riforma.
Risolto il problema dei cadetti, Tavecchio spiegherà ai 20 consiglieri il perché della scelta di Conte come ct («un affare, vedrete») e proporrà come vicepresidenti Maurizio Beretta (Lega di A) e Mario Macalli (Lega Pro). Il primo sarà il vicario. Premiate così due Leghe decisive per le elezioni. Tavecchio ha convinto inoltre Claudio Lotito ad un passo indietro: il patron di Lazio e Salernitana voleva una vicepresidenza oppure il Club Italia. Dovrà “accontentarsi” di guidare la commissione riforme, peraltro la più importante.
Le altre nomine verranno fatte più avanti, prima dell’inizio del campionato: Uva dg, Abodi alla Federcalcio srl (che gestisce 100 milioni di patrimonio immobiliare), poi Andrea Butti, Gianfranco Teotino, Simone Perrotta al settore giovanile, Gabriele Gravina, Fiona May, eccetera. La Figc assomiglia sempre più al Coni e la cosa certo non dispiace a Malagò. Probabile che la modifica della norma sulla discriminazione territoriale – gli odiosi cori contro il Napoli – possa slittare al prossimo consiglio. In tempo per l’inizio del campionato.