(M.Pinci / F.Bianchi) – Persino gli spogliatoi di Coverciano dovranno essere a prova di ct. Antonio Conte e l’Italia, un binomio ancora da santificare: eppure le condizioni da soddisfare per convincere l’allenatore a rilanciare la Nazionale azzurra sono già state approfondite, per non correre il rischio di noiosi fraintendimenti quando potrebbe essere troppo tardi. Oggi il giorno decisivo: Carlo Tavecchio aspetta in giornata la risposta definitiva dell’allenatore campione d’Italia in carica alla proposta di un contratto biennale da commissario tecnico della nuova Federcalcio.
Intanto, però, studia i programmi del tecnico, che ha avanzato richieste precise: troppo semplice liquidarle come una generica “carta bianca”. Perché Conte pretende di imporre alla Nazionale le dinamiche di un club di vertice, provando a donarle una quotidianità che per definizione non ha: al predecessore Prandelli ad esempio rimproverava la scarsa attitudine al confronto con gli allenatori della serie A. Lui, al contrario, pretende il monitoraggio giornaliero delle condizioni degli azzurri, colloqui settimanali con tutti i tecnici del campionato cercando di avere un focus su programmi di allenamento sostenuti dai giocatori, condizioni fisiche, tempi di recupero, gestione dei piccoli acciacchi. Per evitare non solo di chiamare giocatori infortunati (è capitato, ad esempio, al “suo” Chiellini), ma anche uomini fuori forma.
Non solo, l’attenzione è rivolta anche alle strutture tecniche, su cui Conte pretende di avere voce in capitolo: dalla scelta delle sedi che ospiteranno tutti i ritiri in deroga al programma di Tavecchio che esplicita, a pagina 11, come il nuovo ct “non dovrà occuparsi della scelta degli alberghi”, dettaglio di cui il tecnico è maniaco — e fino agli spogliatoi, che vuole tecnologici e “circolari” o alle palestre. Persino sulle infrastrutture, campi di allenamento e sale ristorazione. E poi un team manager di fiducia, un ex compagno azzurro a Euro 2000 o un campione del Mondo del 2006, e ovviamente il ruolo di “coordinatore” delle nazionali Under, per poter concordare allenamenti e gestione dei ragazzi con i colleghi, ma anche essere inserito nel progetto del settore tecnico di Coverciano e nello sviluppo dei centri tecnici regionali.
Prima di tutto questo, ovviamente, servirà però trovare l’accordo economico, unica vera incognita della partita. «C’è cauto ottimismo, stiamo lavorando», l’eco che rimbalza dai legali della federazione: per limare la forbice ancora ampia tra domanda e offerta economica allora è pronta a scendere in campo la Puma. La Figc aveva già previsto un adeguamento da 1,3 a 1,5 milioni più bonus. E lo sponsor tecnico potrebbe annullare le distanze garantendone altri 3 per sfruttare i diritti di immagine del tecnico e portare il totale della proposta intorno ai 4,5 milioni di euro. Se oggi Conte dirà «sì» alla proposta di Tavecchio, sabato sarà in Italia, rinunciando a qualche ora di vacanza, per firmare il contratto e consentire al presidente della Federcalcio di annunciarlo lunedì in consiglio federale. E un grande hotel romano tra villa Borghese e via Allegri è già stato prenotato per ospitare martedì la presentazione del nuovo ct.