Se la domanda ormai è diventata retorica, la risposta ogni partita è sempre più banale: sì, Francesco Totti è ancora il miglior calciatore della Roma ed è pronto ad affrontare la ventitreesima stagione della sua carriera da protagonista assoluto. E lo ha dimostrato ancora una volta nella valle austriaca, seppur di fronte ai dilettanti ma non troppo (livello paragonabile all’Eccellenza italiana) dell’Eltendorf. I tocchi di classe, i lanci al millimetro sul movimento dei compagni, la capacità di capire prima l’evoluzione del gioco. Non ci si stanca mai di venire abbagliati da capacità simili.
Con pochi e all’apparenza semplici spostamenti, Totti attira su di sé sempre almeno un difensore centrale, creando lo spazio ideale per i tagli di Florenzi e Gervinho. Poche ore di allenamenti con i compagni e l’ivoriano ha già ritrovato il feeling ideale: in poco più di un’ora di gioco ha mostrato nuovamente gli inserimenti fulminanti e le galoppate entusiasmanti che hanno messo in crisi tutte le difese della Serie A. Nel primo tempo Totti ha diviso equamente quattro palloni d’oro per i due compagni d’attacco ma solo sull’ultimo Gervinho è riuscito a portare in vantaggio la Roma. Proprio il capitano pochi minuti prima del gol aveva fallito una grande occasione nell’unico guizzo di pura classe mostrato da Pjanic.
Un’opportunità a testa l’hanno sprecata anche Torosidis e Cole, fermati dal portiere austriaco da posizione ravvicinata. Il greco e l’inglese però hanno mostrato condizioni di forma totalmente agli opposti: fresco e guizzante Torosidis, appannato dalla preparazione Cole.
Nella ripresa, con il calare della qualità dell’Eltendorf e l’arrivo della stanchezza, la Roma ha dilaniato i padroni di casa sempre partendo dai geniali piedi di Totti: prima la punizione dal limite battuta con uno schema veloce che ha portato al cross di Florenzi e al primo gol di Somma (la più piacevole delle sorprese odierne), poi il capitano ha sfoderato il pezzo forte del repertorio. Dribbling secco e colpo sotto che cammina su quel sottile equilibrio tra poesia e calcio, una traiettoria perfetta da musicare con le più dolci melodie di Mozart.
Passando in un attimo dal fioretto alla sciabola, Totti recupera un pallone in pressing sul difensore, entra in area e viene steso da dietro: dal dischetto, implacabile come sempre, esplode il classico destro rasoterra incrociato che non lascia speranze al portiere avversario. Quattroazero.
Nel finale poi pochi minuti ma sprazzi di talento puro da parte di Salih Ucan. Il turco scambia con Borriello e lo libera alla conclusione. Sulla respinta del portiere piomba ancora Somma che sigla la sua prima doppietta in giallorosso a diciannove anni. La metà di quel ragazzo che ancora oggi è il centro della Roma.
Daniele Luciani