E’ datato 23 Agosto l’inizio delle ostilità in Spagna per spezzare l’egemonia dell’inaspettato Atletico Madrid campione in carica. I Colchoneros hanno arricchito il patrimonio tecnico della Liga, a lungo ostaggio del duopolio Real Madrid-Barcellona, proponendosi come valida alternativa, tracciando il solco del lavoro continuo e dell’amalgama collettiva come antidoto ai milioni ed alle strapagate individualità in dote ai due colossi. Interessante sarà seguire le evoluzioni del Valencia tornato ambizioso dopo il cambio di proprietà che sembra finalmente riportarlo alla dimensione di vertice appartenuta in passato. Il prodotto calcio Liga dimostra di esser tornato complessivamente in auge rispetto alle precedenti stagioni di oblio totale all’ombra di Real e Barcellona locomotive solitarie nell’arido deserto di idee e talento che aveva investito il futbol nella terra del Re. La vittoria in Europa League del Siviglia, il ritorno da protagonista nella massima serie del Villarreal e la fulgida generazione di prospetti esibita dall’Athletic Bilbao, lasciano confidare in un futuro radioso per tutto il movimento calcistico iberico. Un movimento tornato ad esercitare un appeal anche sul fronte della competitività, malgrado le operazioni di mercato rivelino un disequilibrio finanziario marcato tra le potenzialità d’investimento delle due grandi ed il resto della truppa, comunque in grado di sopperire attraverso il gioco, dotandosi di componenti all’altezza per inseguire i propri obiettivi e dare battaglia fino in fondo.
REAL MADRID – L’opulenza dei grigi uomini d’apparato Blancos non conosce interludi neanche dopo aver conquistato la tanto agognata Decima. Il mondiale ha mostrato al mondo la forza di James Rodriguez, e Florentino Perez non si é fatto pregare per ricoprire d’oro sia il giovane talento colombiano che il club di appartenenza, il Monaco autore di una plusvalenza di 40 milioni neanche a 12 mesi di distanza dal primo pallone toccato da Rodriguez in maglia monegasca. La sua presenza da riferimento centrale della trequarti, sussidiaria a quelle di Bale e Ronaldo consegnano ad Ancelotti una linea di mezze punte dalla media realizzativa più elevata di quella di un centravanti. A proposito di attaccanti i tre fungeranno da suopporto a Karim Benzema, fresco di rinnovo fino al 2019, prolifico grimaldello centrale della manovra madridista. L’acquisto di Toni Kroos aggiunge sostanza e qualità ad un centrocampo già di altissimo profilo. Tutto potrebbe essere ridimensionato dalla partenza di Angel Di Maria decisivo come e forse più degli altri nel buon esito raggiunto dal Real nella scorsa stagione. L’anno è iniziato all’insegna del trionfo in Supercoppa Europea per le stratosferiche Merengues, apparse in ottima condizione fisica e trascinate dalla classe inarrivabile del furoreggiante Cristiano Ronaldo, autore di una decisiva doppietta che incrementa il suo score a 254 reti in 247 presenze. Se il buon giorno si vede dal mattino, sono previste vagonate di reti dalle parti del Bernabeu.
BARCELLONA – Il Fair Play finanziario non ingabbia le mosse blaugrana che ormai sembrano aver stabilito la propria linea: abbandono progressivo della cantera in favore di una massiccia dose di investimenti. Al Camp Nou sono arrivati El pistolero Luis Suarez, calciatore di indiscutibile talento al quale non difetta certo il mordente, il croato Ivan Rakitic tra i maggiori protagonisti della buona stagione registrata dal Siviglia, piedi dolci e dinamismo da vendere per far fronte alla partenza del monumentale Xavi. In difesa è stato acquistato Vermaelen con il preciso compito di raccogliere la pesante eredita di Puyol. Sempre per quanto concerne il reparto arretrato, ha fatto discutere non poco l’incorporazione del trentunenne Mathieu, non tanto per l’età avanzata del calciatore quanto per l’esborso di 20 milioni per un ruolo che in passato avrebbe visto la promozione di un giovane di belle speranze ad implementare lo spirito catalano dando nuova robustezza al pregiato tessuto di una squadra forse un po’ vetusta. L’addio di Fabregas lascia la sensazione di un rapporto mai decollato fra il giovane e forte calciatore e l’ambiente, la cui abilità é forse stata ridimensionata da un assetto di gioco poco premiante per le sue caratteristiche. Del resto nemo propheta in patria, recita un antico adagio latino
ATLETICO MADRID – Si presenta ai nastri di partenza con l’appellativo della squadra da battere. I Colchoneros attenti alle casse societarie hanno saputo ricavare molto denaro dalle illustri cessioni investendo in tasselli idonei agli schemi di Simeone, senza quindi perdere di qualità o almeno in modo non eccessivo. L’Atletico che sta prendendo forma é una squadra cambiata nei suoi elementi portanti ma assolutamente competitiva. Fuori Diego Costa e Filipe Luis entrambi salpati verso l’Inghilterra, sono giunti il croato Mandzukic ottimo centravanti pagato al Bayern Monaco la metà di quanto incassato per la cessione di Diego Costa al Chelsea e Siqueira rapido cursore del Benfica scoperto dall’Udinese. Il ritorno di Courtois alla casa madre ha spinto la società ad acquistare Oblak per 16 milioni, un prezzo che dovrebbe garantirne le ottime qualità. Se può risultare dolorosa la perdita di David Villa, la partenza di Adrian ha messo nelle casse ulteriore denaro per concludere l’acquisto di Antoine Griezmann rampante esterno francese distintosi nella Real Sociedad e protagonista di un ottimo mondiale in luogo dell’infortunato Ribery. Ansaldi in prestito dallo Zenit é un’operazione che conferisce sostanza e più soluzioni alla difesa, potendo giocare sia da centrale che da terzino. L’impressione è quella di una dirigenza orientata all’attuazione di qualche ulteriore colpo dalla cintola in su per attribuire una contundenza aggiuntiva alla fine macchina nelle mani di Simeone.
VALENCIA – Sembra finalmente finita la spirale di declino che aveva avvolto il Valencia nel recente passato, coperto dai debiti e costretto a languire nei bassifondi per lungo tempo. L’Ingresso del magnate singaporiano Peter Lim che ha rilevato il 70% del pacchetto azionario del Valencia – impegnandosi a saldare le pendenze della società con le banche stimate in 360 milioni di euro ed a completare il nuovo stadio il cui progetto era rimasto a metà del guado a causa del dissesto finanziario registrato dalla società – ha permesso il rilancio di uno dei club più gloriosi di Spagna. I 60 milioni messi a disposizione per la finestra estiva di mercato sono stati un viatico utile per rivedere calciatori di elevato profilo approdare nuovamente dalle parti della Malvarrosa. Il nuovo tecnico Nuno Espírito Santo ha voluto sistemare la difesa con l’acquisto di Mustafi, elegante difensore abile nel gioco aereo – campione del mondo quasi per caso con la Germania – affiancato all’argentino Otamendi prelevato a Gennaio dal Porto. Il terzino sinistro Orbàn ha sostituito il partente Aly Cyssokho elemento mai troppo convincente con la maglia dei pipistrelli, destinato ad infoltire i ranghi dell’Aston Villa. A centrocampo un corposo investimento é stato effettuato sull’interessantissimo André Gomes, giovane volante classe ’93 cresciuto nel Benfica, con alle spalle una buona dose di esperienza europea, costato ben 15 milioni di euro. Davanti in attesa di vedere come reagirà l’estroso e promettente attaccante esterno De Paul, arrivato dal Racing con un pesante carico di aspettative, il colpo ad effetto é stato Rodrigo. La giovane seconda punta rivelatasi nel Benfica ha disputato una stagione da protagonista, conclusa con 11 centri e 6 assist: numeri che lo hanno messo in risalto agli occhi di molti operatori di mercato bruciati sul tempo dal Valencia. La partenza dell’iper valutato Mathieu (20 milioni) sponda Barcellona e del forte cursore Juan Bernat sedotto dalla corte di Guardiola, hanno ossigenato ulteriormente le casse di una società intenzionata a rispolverare la propria tradizione ed a salire i gradini della classifica verso i piani alti solitamente occupati in passato.
LE NEO PROMOSSE – Il ricambio di categoria ha consegnato alla Liga Adelante l’Osasuna, il Valladolid e la nobile decaduta Real Betis, riscattando però nella massima divisione un’altra formazione dal passato illustre, il Deportivo La Coruña. Assieme ai Galiziani si affacciano nella Primera Division l’inconsueto Cordoba, alla nona partecipazione in Liga nella sua storia, e l’inedito Eibar, il quale per la prima volta dalla sua fondazione – risalente al 1940 – disputerà il massimo campionato tentando di evitare un ‘altrettanto rapida discesa in Segunda Divsion.
A cura di Danilo Sancamillo
Twitter: @DSancamillo
Questa la 1/a Giornata della Liga BBVA 2014/2015
Siviglia-Valencia
Levante-Villarreal
Barcellona-Elche
Granada-Deportivo La Coruna
Rayo Vallecano-Atletico Madrid
Eibar-Real Sociedad
Real Madrid-Cordoba
Celta Vigo-Getafe
Almeria-Espanyol
Malaga-Athletic Bilbao