Parla Gilmar Rinaldi, team manager del Brasile con cui, si dice, Maicon avrebbe avuto una discussione parecchio accesa prima di essere allontanato dal ritiro della nazionale verdeoro. In realtà, da quanto viene esplicitato, la lite col terzino giallorosso sarebbe già alle spalle.
Queste le dichiarazioni dell’ex procuratore:
Rinaldi, lei dietro la scrivania e Dunga in panchina. Il Brasile riparte…
“Sono il responsabile di tutto, spero di fare bene perché rappresento la mia Nazionale. Sono stato chiamato dal Brasile, non potevo dire di no. È il coronamento di una carriera in cui ho svolto praticamente tutti i ruoli: calciatore, dirigente, agente. E ora un ruolo importante in Nazionale. Voglio fare del mio meglio”.
Non è una missione facile dopo la figuraccia al Mondiale.
“Quando sono stato chiamato mi è stato chiesto come poter risolvere i problemi. Mi ha chiamato il Brasile, non una squadra. Come facevo a dire di no?”.
Lei è un ex agente. Sicuro che questo aspetto non influenzerà il suo lavoro attuale?
“Volevo già smettere di fare l’agente. Avevo i più datati. Adesso ho lasciato tutto, non mi occupo di calciatori”.
Beh però fino a poco tempo fa aveva delle partecipazioni…
“No. Non ho più nulla. Mi occupo solo della Nazionale”.
Se le dico Maicon?
“Può tornare in Nazionale, per lui le porte sono aperte”.
Facciamo chiarezza: cosa è successo?
“È arrivato in ritardo. Solo un ritardo. Nessun altro problema, nessun caso”.
Verdeoro del futuro: Dodò.
“Lo seguiamo, ha margini di miglioramento e sicuramente potrà tornarci utile”.
Pilastri della Nazionale: da chi ripartirete?
“Neymar è il capitano, il leader. Ma abbiamo anche altri calciatori importanti nella nostra squadra. Una squadra che vuole tornare protagonista. E aspettiamo Maicon, che quando va in campo è sempre importante”.
Fonte: Tuttomercatoweb.com