José Mourinho tuona contro il suo prossimo avversario in Premier League, il Manchester City. I citiziens sono stati multati per 60 milioni di euro dall’Uefa per non aver rispettato il fair play finanziario. Per l’allenatore portoghese le multe non bastano: “Non penso che le multe bastino. Sarebbe più corretto togliere punti e titoli”. Il riferimento dell’allenatore del Chelsea è chiaro e diretto ai suoi avversari di domani, e che la Roma affronterà nel girone di Champions League: “Se vinci, anche se vieni multato, continui a violare le regole. Anche se devi togliere uno o due giocatori dalla tua lista per la Champions e anziché iscriverne 24 ne iscrivi 22, non è un problema – continua l’ex allenatore dell’Inter – “Ma se invece devi cominciare il campionato con sei punti di penalizzazione o vieni retrocesso dalla Champions all’Europa League, allora sì che prenderei le regole sul serio”.
Mourinho si sente una vittima del sistema, proprio lui che è dipendente di Roman Abramovic, uno dei primi magnati del calcio moderno, ma che negli ultimi tempi si è dovuto ben guardare dal ripetere le spese folli di un tempo, tanto da dover vendere David Luiz e Lukaku per fare mercato: “Le squadre che ne traggono maggior beneficio sono quelle più forti economicamente, che hanno più storia e più seguito. Noi, invece, siamo diventati una squadra come tante altre, gestendo le nostre risorse in modo razionale”.