(L. Valdiserri) – Sarà strano trovarsi faccia a faccia con Frankie Lampard e vedere che nessuno dei due veste più la maglia del Chelsea, quella con cui uno ha giocato 229 gare in Premier e l’altro 429. Ma quello che darebbe più fastidio ad Ashley Cole, il primo inglese della storia della Roma, sarebbe finire in panchina per la seconda volta in Champions League. Non era stato preso per questo? Non è forse lui, per distacco, il romanista con più presenze nella Coppa: 105, contro le 55 di Maicon e Keita e le 51 di Totti? Il terzino ex Arsenal e Chelsea risponde con molta educazione alle domande dei giornalisti inglesi, che snobbano Garcia e puntano il microfono solo verso di lui. Come te la passi in Italia? Come si gioca da quelle parti? Ha fatto male il Chelsea a scaricare te e Lampard? A una sola domanda non risponde. Quando vorrebbero trascinarlo di nuovo nella polemica con l’ex amico Rio Ferdinand, che non gli ha perdonato di aver preso le difese di Terry nel caso degli insulti razzisti al fratello Anton. «Parlo solo di calcio», dice Cole.
E gli piace ripetere un paio di volte che deve migliorare «ma che è attraverso le partite che si impara di più e io, adesso, posso sembrarvi meno aggressivo perché sto studiando un calcio nuovo e una squadra nuova». Il suo inserimento nel calcio italiano, finora, non è stato esplosivo. Tanto che la sua presenza in campo, stasera, non è scontata. Potrebbe giocare lui, ma anche Cholevas, oppure Torosidis spostato a sinistra, come è avvenuto contro il Cska Mosca. «Mi piace il calcio italiano, ci sono tanti giocatori che hanno una grande tecnica. La Premier League è più fast and furious, si gioca sicuramente a un ritmo superiore, ma la Roma non è certo la squadra italiana che si aspettano all’estero: giochiamo in attacco, come ci chiede il nostro allenatore, che è molto bravo ».
E Garcia dovrà esserlo un’altra volta per fare le scelte giuste, che sono anche psicologiche. Fin qui il tecnico francese ha sempre dato segnali positivi ai giocatori in odore di contestazione (Ljajic), messi in discussione da altri tecnici (Maicon), che dividono la tifoseria tra pro e contro (Destro). Il discorso vale anche per Cole, che ha una voglia enorme di dimostrare al Chelsea, anche se non lo dice, che ha sbagliato a farlo partire a parametro zero. Quella che è appena iniziata è la quindicesima stagione consecutiva di Ashley in Champions League. Di più ha fatto soltanto Iker Casillas. Il tempo passa per tutti, è vero, ma proprio a Roma il terzino inglese ha visto in azione un giocatore di 38 anni che sembra aver fermato l’orologio. Si chiama Francesco Totti e stasera cercherà di farsi un regalo di compleanno in leggero ritardo: il gol in uno stadio inglese dove, con la maglia della Roma, non ha mai segnato.