(G. Piacentini) – Maicon c’è. Tra le note liete, nella lista dei convocati partiti per Empoli, c’è il ritorno del difensore brasiliano, che non gioca una gara ufficiale con la Roma dal 4 maggio 2013 (sconfitta 4-1 a Catania e scudetto assegnato aritmeticamente alla Juventus). Cancellate con un colpo di spugna tutte le polemiche: quelle per il ritorno in ritardo dalle vacanze post-mondiale; quelle per il mancato rinnovo del contratto in scadenza il prossimo 30 giugno; quelle per la partenza per andare a giocare con la Seleçao senza aver disputato ancora nemmeno un minuto con la Roma; quelle relative all’espulsione dal ritiro brasiliano per essere rientrato in ritardo sull’orario fissato da Dunga.
La Roma ha deciso salvaguardare un suo patrimonio, un calciatore che lo scorso anno è stato tra i più importanti, in campo ma anche nello spogliatoio per il tipo di mentalità che ha portato. Così dopo l’assoluzione convinta di Walter Sabatini – che ha sottolineato il sacrificio economico fatto dal brasiliano per accettare la Roma («al Manchester ha lasciato una cifra incommensurabile»), ne ha esaltato le qualità tecniche («c’è una Roma con Maicon e una senza Maicon ») e gli ha concesso libertà («ognuno di noi vive tre vite: quella pubblica, quella privata e quella segreta, lasciamogli fare due cosine come vuole lui, a patto che in campo lavori») – ieri è arrivata anche quella di Rudi Garcia.
«È tornato in ritardo nel ritiro brasiliano. È un problema che a noi non riguarda, noi guardiamo avanti e pensiamo al futuro. Contro la Fiorentina non l’ho convocato perché non era pronto, non si era allenato con la squadra per tutta la settimana. Poi abbiamo deciso di mandarlo in Nazionale perché aveva lavorato e ha giocato una partita amichevole: è una cosa buona iniziare una stagione con una partita con delle tensioni minori rispetto ad una gara ufficiale. Ora è pronto».
Oggi pomeriggio ad Empoli – nei meandri di un turnover che Garcia ha dichiarato di non voler prendere in considerazione, ma che nei fatti dovrebbe esserci – Maicon è in pieno ballottaggio con Torosidis. Il rientro sicuro per il laterale del brasiliano, che comincia oggi ad Empoli, si concretizzerà soprattutto mercoledì prossimo, all’Olimpico, nel battesimo europeo contro il Cska Mosca. D’altronde Maicon è uno di quelli abituati a sentire la musichetta della Champions: lo ha fatto 55 volte, distante dall’irraggiungibile Ashley Cole (106), ma davanti a Keita (54), Totti (50), De Rossi (38) e via via gli altri componenti della rosa. Mercoledì sera ci sarà bisogno anche della sua esperienza, in un Olimpico vestito a festa come nelle grandi occasioni: per segnare un nuovo inizio della sua, ancora giovane, storia romanista.