La Roma che Sabatini ha fornito a Garcia dopo questa sessione di calciomercato è di certo una rosa con un tasso di tecnico elevato. Il salto di qualità però era inevitabile data la qualificazione in Champions e le richieste fatte da Garcia all’inizio del mercato.
Confrontando la Roma attuale con quella dello scorso anno e con quella consegnata a Zeman la differenza è abissale. Si è passati dalla Roma giovane, che veniva dopo Luis Enrique, ad una squadra con più muscoli, chili, esperienza e cattiveria.
Per quanto riguarda i portieri, il terzetto è rimasto lo stesso dello scorso anno. De Sanctis, Skorupski e Lobont. Niente a che vedere con la coppia Stekelenburg-Goicoechea.
In difesa, dopo la cessione di Benatia, Sabatini è corso subito ai riparti, portando nella Capitale la coppia greca Manolas-Holebas e Yanga-Mbiwa. Nonostante la cessione di Benatia quindi, il reparto difensivo di Garcia è notevolmente migliorato. La differenza con due anni fa invece è ancora più ampia, dato che con il boemo la fase difensiva era composta dai soli Marquinhos e Castan.
A centrocampo la Roma si era già rinforzata la scorsa stagione, a gennaio, con l’arrivo di Nainggolan. Quest’anno l’arrivo di Keita è andato a colmare il vuoto lasciato dall’infortunato Strootman, mentre gli acquisti di Uçan e Paredes hanno aggiunto qualità alla panchina.
In attacco il grande salto di qualità è stato raggiunto con Iturbe, ma da non sottovalutare Destro che, a differenza della scorsa stagione, ha svolto l’intera preparazione e non è cosa da poco. Per il resto non ci sono nomi nuovi, eccetto Toni Sanabria.