(A. Pugliese) Ora il percorso è completo, anche l’ultima curva è scivolata via con la leggerezza e l’eleganza della gazzella. Ora anche in Europa sanno che Gervinho non è più quello dell’Arsenal, dei gol creati e divorati goffamente, dello scarto della Premier rifilato a suon di milioni alla Roma. No, ora il mondo di Gervais è tornato ad essere dipinto di oro e arcobaleni, gli stessi che hanno colorato la sua avventura romana dal primo giorno vissuto nella Capitale. Solo che la gazzella ivoriana aveva voglia di urlarlo al mondo intero e per farlo aspettava da tempo la Champions, la vetrina più bella, le gare che emozionano anche i giocatori più freddi fin dagli scalini degli spogliatoi. No, ora il mondo di Gervinho è davvero capovolto ed è a tutti gli effetti quello di una stella destinata a lasciare il segno. Per ora si accontenta dei due gol e dell’assist di ieri, in un colpo solo quasi lo stesso bottino (2 gol e 4 assist) portato a casa in Champions nelle 13 partite (due di preliminare) giocate nelle due stagioni vissute dalle parti di Londra.
Grande fiducia Gervinho ieri ha trovato spazio, il campo che gli piace per correre, puntare e ridicolizzare Nababkin. Ma questo fa parte del suo dna, come la sterzata sul gol del 4-0. Quello che invece ha sorpreso è stata la facilità con cui ha fatto tutto, squartando in due la difesa russa nei primi venti minuti. E se non ci fosse stato Mario Fernandes a salvare in angolo dopo appena 2’ di gioco, Gervinho oggi starebbe qui a festeggiare la sua prima tripletta europea. «Prima del via non pensavamo affatto ad un match facile – dice l’attaccante ivoriano alla fine della gara -. Se alla fine lo è stato, è solo merito nostro, che abbiamo giocato una grande partita e l’abbiamo resa più semplice del previsto. Questo è un risultato che ci dà grande fiducia. Roma è casa mia, qui mi vogliono tutti bene».
Festa per il contratto Già, la Champions, il sogno un po’ di tutti e anche della proprietà americana della Roma. A fine partita sono arrivati i complimenti a tutti direttamente da Boston, anche se per Gervinho è arrivata qualche carezza in più. Il modo migliore per festeggiare il rinnovo del contratto, firmato in settimana con un prolungamento fino al 2018 ed un aumento fino a 3 milioni di euro. Cifre importanti, che dalle parti di Boston però benedicono, soprattutto dopo la partita di ieri sera, con cui la Roma ha lanciato la sfida alle grandi d’Europa. «Il contratto non è mai stato un problema, sapevo che avrei firmato dopo il Mondiale. Io non mi preoccupo di Manchester City e Bayern Monaco, la cosa più importante è pensare solo a noi. Dobbiamo solo pensare alla prossima partita, vincere è stato importante per il futuro». Anche per il suo. Le tossine dell’Arsenal sono alle spalle. Per sempre.