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Florenzi
Florenzi

(M. Cecchini) – Va bene, la storia di Davide e Golia la sappiamo tutti. I lungagnoni fanno i gradassi e i piccoli, invece, erediteranno il regno dei cieli. Certo, se pensiamo a Norvegia e Italia, a far la parte dei giganti — albo d’oro alla mano — non possiamo essere che noi, mentre i nostri prossimi avversari sembrerebbero felici anche solo di rallentare il nostro cammino. Ma l’antropologia calcistica tanto cara al maestro Gianni Brera, da sempre ha decretato come gli scandinavi siano alti e forti fisicamente, mentre noi li superiamo in sprint e brillantezza. Centimetri e qualità Lo scorrere del tempo sembra in qualche aver attenuato la forbice storica, facendo lievitare in chili e centimetri tutte le squadre di questo mondo. Ma avevamo appena fatto in tempo a piazzati ci sarà da saltare parecchio.

Giaccherini sicuro Il Giak, però, non si scompone.«La Norvegia una squadra tosta e l’attaccante King è la loro arma migliore. Certo, partiamo favoriti perché siamo l’Italia, ma dobbiamo dimostrarlo sul campo che siamo più forti. La differenza fisica non sarà un handicap. Per noi piccoli sarebbe un problema se la mettessimo sul fisico, ma abbiamo corsa, dinamismo e sappiamo giocare la palla. Punteremo sull’aggressività e sugli inserimenti per fare male». Ovvero, immaginate il pressing dei due furetti azzurri sui difensori avversari che portano palla ed è facile prevedere che, da qualche errore in disimpegno, si possano creare opportunità. Tra l’altro, giocando in Premier (Sunderland) Emanuele si è abituato ai colossi. «È il campionato più bello del mondo, la Serie A ha perso di valore, anche perché da noi i giovani non sono valorizzati e non si tutelano i vivai. Occorrerebbe una svolta». Occhio, poi, che Giaccherini ha delle motivazioni in più. «Mi sono arrabbiato per la mancata convocazione al Mondiale. Negli ultimi due anni ero sempre stato in Nazionale e sono saltato nel momento più importante. Adesso però so che con Conte ho qualche chance in più. Per questo la gara di Bari contro l’Olanda è stata la partita in azzurro che ho sentito maggiormente, più di quella col Brasile in Confederations. L’allenatore è sempre lo stesso, un duro che pretende molto, ma i giocatori con lui si esaltano. Rispetto alla Juventus, poi, lo trovo più sereno. E non sarà il caso Chiellini a turbarlo, anche se tra Juve e Nazionale ci dovrà essere più collaborazione».

Florenzi e i cross Quella che in mezzo al campo avrà lui con Florenzi, che nelle prove di ieri mattina – nel pomeriggio c’è stata solo seduta video – era in vantaggio su Parolo così come Darmian, a destra, lo era su Candreva, mentre in attacco Immobile è stato ruotato con El Shaarawy. Inutile dire che, vista la diversa complessione fisica (anche i nostri attaccanti non sono colossi) rischi nel gioco aereo ci saranno. E ad evidenziarlo è stato lo stesso Buffon: «Sui palloni di testa ci potrebbero creare problemi». Proprio vero, ma l’impressione è che – galvanizzati da Conte in versione Gandalf – gli hobbit azzurri ormai non abbiano nessuna paura dei troll del Profondo Nord.

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