(A. Pugliese) Tutto rimandato a gennaio, almeno nelle intenzioni della Roma. L’attesa fumata bianca non è arrivata. L’offerta per Adrien Rabiot non ha convinto il Psg, che ha rifiutato fino alla fine oltre 10 milioni di euro: 4 subito, 6 il prossimo anno, più bonus ed una percentuale in caso di cessione futura. Un ottimo pacchetto,soprattutto considerando che Rabiot va in scadenza a giugno prossimo e dal primo febbraio può firmare con chiunque, liberandosi praticamente a parametro zero cinque mesi dopo.
FERRI CORTI La Roma (ufficiale l’arrivo di Yanga-Mbiwa, prestito, 1,3 milioni di euro e riscatto a 6,9) ci ha provato fino alla fine, essendo disposta a pagare anche molto, pur di averlo subito. Questo perché i rapporti con il Psg sono talmente buoni, che a Trigoria non vogliono fare alcun «sgarbo». Ecco perché nei prossimi mesi si cercherà di convincere i dirigenti parigini che, probabilmente, un bel gruzzoletto è sempre meglio di niente. Anche perché «Rabiot ha deciso di lasciarci, è un vero peccato», come ha annunciato ieri Laurent Blanc, tecnico del Psg. Ma perché i francesi si sono impuntati? È una questione di orgoglio, di rapporti incrinati, in particolare con mamma Veronique, con cui i parigini sono ai ferri corti. E pazienza per i soldi, al Psg non ne hanno poi così bisogno. «Ho parlato con Adrien, mi ha detto di voler venire a giocare in Italia», ha detto ieri Kingsley Coman, il nuovo gioiello della Juventus ed ex compagno di Rabiot, confermando quindi la scelta del centrocampista (su cui c’erano anche l’Arsenal e la stessa Juve).Adrien, però, per ora resterà in Francia e potrebbe anche finire a giocare con le giovanili.
MANCHESTER SU KEVIN Intanto il Manchester United sembra proprio non volersi fermare più e dopo Blind, Di Maria e Falcao, è pronto proprio a gennaio ad andare all’assalto di Kevin Strootman. Dall’Inghilterra fanno sapere di avere pronti 30 milioni di euro cash per convincere la Roma (che ieri ha dato in prestito il giovane Trani, 17, al Torino). A Trigoria considerano Strootman incedibile. Ma se quei 30 milioni cresceranno, chissà…