(A.Pugliese) – Mettiamola così, a volte la nazionale è davvero la panacea di tutti i mali. Ti ricarica psicologicamente, sa motivarti, in alcuni casi anche guarirti. Magari è successo anche a Maicon, che venerdì notte ha giocato tutti i 90 minuti di Brasile-Colombia (amichevole a Miami, 1-0 con gol di Neymar). Un mistero? Per molti sì, anche a Trigoria, considerando che il terzino con la Roma ha svolto finora solo un programma personalizzato, non avendo partecipato mai ad un allenamento vero, saltando anche le sedute tattiche.
PROGRAMMA A conti fatti, alla Roma può anche aver fatto piacere, perché se Maicon è in grado di reggere una partita, allora vuol dire che è pronto. «Bella vittoria, anche se c’è ancora molto da lavorare. Questo è solo l’inizio di un percorso nuovo», ha detto il giocatore a Miami. Lo staff medico giallorosso gli aveva dato però una tabella di lavoro, che fa seguito al comunicato della Roma di fine agosto: «Maicon sta svolgendo dei lavori personalizzati, tra fisioterapia e palestra, prima del ricondizionamento generale». A Trigoria, dunque, si aspettano che giovedì, al ritorno del brasiliano da New York (martedì notte sfida con l’Ecuador), si possa mettere finalmente a disposizione di Garcia, che considerando il suo valore ne ha un bisogno vitale. Poi, conoscendo certe cose, probabilmente Maicon non giocherà neanche con l’Empoli, finendo invece con l’esordire in Champions League, contro il Cska Mosca. Una scelta? Forse, anche se la Roma spera che sia proprio l’Europa a ridargli la carica giusta.
GARCIA E IL GIOCATORE Di certo, la partenza di Maicon non è stata delle migliori. Tornato a Trigoria a ritiro quasi concluso (il 12 agosto, al termine del mese — legittimo — di ferie), ha avuto un colloquio acceso con Sabatini, che gli ha manifestato il fastidio per il presunto ritardo. Maicon ha risposto con la necessità di sfruttare tutti i giorni per «scaricare» mentalmente la delusione del Mondiale, salvo poi però isolarsi. In allenamento, dal gruppo, avendo anche un alterco con un preparatore che gli aveva preparato una tabella di lavoro a suo dire troppo intensa. In tutto ciò, ovviamente, ci si è infilato anche il contratto (Maicon è in scadenza), con il giocatore che aspetta il rinnovo e la Roma pronta a sedersi. E Garcia? Non sarà stato certo contento di quei 90 minuti lì, lui che per i «reduci» dal Mondiale aveva preparato delle tabelle di avvicinamento con minutaggi in crescendo (prima 30-45 minuti, poi a salire). Ma se Maicon tornerà davvero quello dello scorso anno, tutto finirà nel dimenticatoio. Contratto permettendo, però.