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GAZZETTA DELLO SPORT Piacere, Yanga-Mbiwa. Campione di Francia un anno dopo Garcia. Ora sono insieme…

Yanga-Mbiwa
Yanga-Mbiwa

(C. Zucchelli) Prima Rudi Garcia, poi Mapou Yanga-Mbiwa. Nel 2011 l’attuale tecnico della Roma vinse il campionato in Francia, l’anno successivo toccò al difensore centrale sbarcato ieri a Fiumicino. Adesso, dopo che per anni si sono sfidati sui campi della Ligue 1, si ritrovano a Roma, con l’obiettivo di centrare, stavolta insieme, un altro campionato, quello italiano.

IL SUGGERIMENTO Viste le enormi e per certi versi inaspettate difficoltà per arrivare a Basa è stato proprio Garcia a suggerire a Sabatini il nome del venticinquenne ex Montpellier che al Newcastle stava trovando poco spazio. Lo conosce bene Garcia, che ne ha apprezzato sempre la forza fisica e la duttilità: il piede preferito è il destro ma se la cava anche con il sinistro, ama impostare l’azione e all’occorrenza può fare il mediano davanti alla difesa e, quando serve, si sposta facilmente sulla corsia destra. Considerando che Maicon non vede il campo da quasi due mesi e che da metà settembre inizierà un vero tour de force, questa sua capacità di interpretare più ruoli potrà essere preziosissima per la Roma.

 
PRIME PAROLE Arrivato a Fiumicino intorno alle 14.20, un’ora più tardi rispetto al previsto per via di un problema aereo, ha sostenuto le visite mediche al Gemelli e in una clinica privata dell’Eur e poi in serata è andato a Trigoria per la firma del contratto. «Finalmente sono qui — ha detto — . Ho parlato con Garcia e sono pronto per questa nuova avventura, non vedevo l’ora che cominciasse». Arrivato in prestito con diritto di riscatto, lascia l’Inghilterra che gli ha regalato poche gioie: acquistato dal Newcastle nel gennaio 2013, lo scorso anno ha messo insieme 25 presenze complessive ma non si è mai ambientato fino in fondo, tanto che più di qualcuno lo ha definito «triste» e «mai sorridente».

 
RIVINCITE La Roma proverà a restituirgli il sorriso, lui proverà a convincere la società a riscattarlo a titolo definitivo. D’altronde, prima dell’esperienza inglese il suo percorso sembrava quello del predestinato: il Milan lo voleva come erede di Thiago Silva, Wenger sognava di affidargli le chiavi della difesa dell’Arsenal, la Francia pensava di aver trovato il centrale del futuro. Nato nel 1989 a Bangui, capitale della Repubblica Centrafricana, ha vissuto in Francia dall’età di 8 anni. Ha esordito in prima squadra nel 2007 quando con il Montpellier ha affrontato il Bastia in Ligue 2. Nella serie maggiore ha invece debuttato nel 2009, mettendo insieme un totale di 186 partite con 4 gol all’attivo. Quando Galliani cercò di prenderlo, Laurent Nicollin, figlio del presidente del Montpellier, ne parlava così: «Abbiamo avuto paura fino al 31 agosto, abbiamo tremato (ma l’espressione era molto più colorita, ndr ) ma alla fine abbiamo resistito. Lui resterà sempre al Montpellier, a meno di offerte irrinunciabili». Per la cronaca, quella irrinunciabile è stata di 8 milioni di euro da parte del Newcastle.

 
GIOVANE CAPITANO  Nell’anno del campionato vinto dal Montpellier la sua presenza è stata determinante: capitano per scelta dell’allenatore e acclamazione dei compagni, ha giocato da titolare 34 partite e, insieme a Giroud, ha regalato al club francese un altro primato storico: non era mai successo, infatti, che due giocatori di quella squadra fossero convocati insieme in nazionale. «È un premio al lavoro del gruppo — disse Yanga-Mbiwa — perché senza la squadra io non sarei qui e non sarei niente». Parole dette ad appena 23 anni, parole d’oro per le orecchie di Garcia .

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