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GAZZETTA GIALLOROSSA Le italiane in Europa: Roma unica più offensiva, Juve identica. Mazzarri e Benitez prudenti, rivoluzione Ventura

Rudi Garcia
Rudi Garcia

Prima “tre giorni” di coppe europee per le italiane in questa stagione, dalla Juventus vittoriosa martedì contro il Malmoe a Napoli e Fiorentina vincenti in casa ieri sera contro Sparta Praga e Guingamp. Cinque successi e il pareggio del Torino, difficile pensare ad un inizio migliore. Andando a confrontare le formazioni schierate in Champions e Europa League con quelle utilizzate nella seconda giornata di campionato, scopriamo che Rudi Garcia è l’unico allenatore che ha adottato un atteggiamento più offensivo dal primo minuto. Una mossa che ha ripagato nel migliore dei modi, dato il 4-0 rifilato nei primi 31 minuti al Cska Mosca, poi arrotondato al 5-1 finale. Andiamo nel dettaglio:

Roma, 6 cambi: Torosidis per Cole, Astori per Castan, Keita per De Rossi, Iturbe-Totti-Gervinho per Florenzi-Destro-Ljajic.

Garcia ha scelto l’ottima forma fisica di Torosidis per blindare la fascia sinistra, lasciando libertà di spinta a Maicon sulla destra. Il brasiliano ha costretto costantemente Musa a rincorrerlo. Astori è partito titolare dopo il secondo tempo disputato ad Empoli al posto di Castan. Keita ha diretto in maniera perfetta la manovra al posto dello squalificato De Rossi, mentre in avanti in dieci minuti Iturbe e Gervinho hanno infilzato due volte il Cska Mosca. Florenzi, ala più tattica e predisposta al recupero difensivo di Iturbe, è dovuto subentrare a metà primo tempo per l’infortunio dell’argentino, rimanendo sempre in pressing molto alto sui russi.

Juventus 2 cambi: Chiellini per Ogbonna, Asamoah per Pereyra.

Allegri è il tecnico italiano che cambia meno, lasciando identica la scacchiera bianconera. Un difensore centrale per un altro (Chiellini in campionato era ancora squalificato per la gomitata rifilata a Pjanic), un incursore per un altro. Dopo la resistenza difensiva del Malmoe nel primo tempo, è stato proprio un taglio di Asamoah in area svedese a portare Tevez al gol del vantaggio.

Napoli 4 cambi: Henrique per Maggio, Britos per Zuniga, Gargano per Jorginho, Mertens per Insigne.

Ha rischiato di trasformarsi in un incubo anche la gara con lo Sparta Praga per gli azzurri: Higuain stavolta non ha fallito dal dischetto, pareggiando al 23′ il vantaggio di Husbauer al 14′. Fuori Maggio e Zuniga, dentro una linea difensiva bloccatissima a quattro centrali supportati da Gargano, un mediano puro, schierato in luogo del regista Jorginho. Sotto porta poi, Mertens fa valere la sua maggiore concretezza rispetto a Insigne: due gol il 3-1 finale, quasi quanti quelli realizzati dallo scugnizzo (3) nell’ultimo campionato.

Inter 6 cambi: Campagnaro per Andreolli, Vidic per Ranocchia, D’Ambrosio per Nagatomo, M’Vila per Medel, Kuzmanovic per Kovacic, Guarin per Osvaldo.

Mazzarri cambia molto: rispetto al Sassuolo, in Ucraina dentro un mediano in più (Kuzmanovic) e un centrocampista offensivo (Guarin) al posto di un regista offensivo (Kovacic) e una punta (Osvaldo). Le altre quattro variazioni sono ruolo per ruolo. Maggiore solidità e la squadra guidata da dietro dall’esperienza di Campagnaro e Vidic. 0-1 in trasferta, massimo risultato col minimo spettacolo.

Fiorentina 5 e mezzo: Tatarasanu per Neto, Basanta per Rodriguez, Pasqual per Alonso, Kurtic per Aquilani, Vargas per Babacar, Badelj per B.Valero dal 1’st.

Campionato o coppa, i viola non perdono mai la loro identità di gioco: possesso palla e ricerca dell’occasione tramite il ragionamento. L’unica novità tattica è l’inserimento di un’ala pura come Vargas al posto di Babacar. Affondo di Kurtic sulla destra e colpo di testa del cileno per la rete del vantaggio. Troppo il divario tecnico con i francesi del Guingamp, partecipanti grazie alla vittoria della scorsa Coppa di Francia.

Torino 8 cambi: Gillet per Padelli, Darmian-Jansson-Gaston Silva per Bovo, Glik e Moretti, Amauri per Larrondo, Benassi-Gazzi-Sanchez Mino per El Kaddouri, Nocerino e Vives.

I granata sono la squadra italiana che ha iniziato prima la stagione, con i preliminari di Europa League: contro il Bruges, Ventura rivoluzione la squadra che non lo aveva pienamente soddisfatto contro la Samp. Otto cambi ma 3-5-2 confermato. Con Benassi, Gazzi e Sanchez Mino la diga difensiva funziona, ma in attacco le idee scarseggiano. Cairo si consola con il premio Uefa (100.000 € per il pareggio) e pensando ai 25 milioni intascati per la metà di Immobile e la cessione di Cerci.

A cura di Daniele Luciani

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