(A. Angeloni) Adesso sì, vieni avanti Champions. Missione compiuta: tre punti servivano, tre punti sono arrivati. Empoli va in archivio e Rudi Garcia regala un sorriso alla platea: «Ora sì, mi ricordo perfettamente con chi giocheremo mercoledì…». Il tecnico scherza, invertendo la battuta di venerdì, si gode il successo, pur ammettendo che si poteva «essere più brillanti». Ma non si può avere tutto dalla vita. Il turnover è nato qui a Empoli, la squadra – con tanti uomini chiave seduti in panchina – ha retto, soffrendo, la vivacità dei toscani. «Abbiamo sbagliato troppi passaggi, certe volte ci siamo messi in difficoltà da soli. Sei punti in due partite comunque sono un buon inizio, era il miglior modo per preparare la Champions, una competizione bellissima. Mi fa piacere non aver preso gol, la squadra ha dimostrato di avere la testa al cento per cento in questa partita, senza pensare al Cska», confessa Rudi.
L’abbraccio finale – La gioia esplode al fischio di Gervasoni. I calciatori a centrocampo si cercano e si scambiano pacche sulle spalle, manate e qualche coccola. Il segnale di un gruppo solido. «Avevo già visto una gioia collettiva forte in casa e anche stavolta i giocatori sapevano che la partita era dura e alla fine erano tutti felici. Lo scudetto? Abbiamo sei punti su sei e poi si vedrà, ma come ho sempre detto la favorita è la Juve. Io penso che sarà un bel campionato per tutti gli appassionati d’Italia».
I singoli – Andando sui singoli. Parole dolci e agre per Maicon. «Buona la prima con noi, avrebbe dovuto fare molto meglio sotto porta. Se avesse segnato, avremmo vissuto un finale di partita più tranquillo». E Manolas? «Si è inserito alla grande, ha velocità e ha capito come difendere con noi. Sono felice di non aver preso gol in un campo dove soffriranno tutte le squadre. Nainggolan? Ha fatto due reti in due partite e in più un gran lavoro a centrocampo. È aggressivo, ha recuperato tanti palloni. Ha anche un bel calcio e l’ha sfruttato per la squadra». Il finale è su Castan e Astori, quest’ultimo subentrato al brasiliano ad inizio ripresa. «Davide è entrato alla grande in questa difesa, abbiamo preso precauzioni per Leo visto che giochiamo tra quattro giorni». Tra l’altro Leandro ha ammesso, nell’intervista flash di Sky a fine primo tempo, di «giocare con la paura di rifarsi male, cosa che non mi era mai capitata in vita mia». Non benissimo.