(M. Ferretti) – E, adesso, senza Benatia come faremo? Alzi la mano chi, uno o due mesi fa, non pronunciava questo ritornello. Sembrava, in quel periodo, che la Roma non potesse giocare senza il marocchino che si era promesso al Bayern Monaco. Sembrava che lui fosse più indispensabile che utile per la causa giallorossa. Ecco perché l’arrivo di Kostas Manolas, ricordando il valore di Mehdi, è passato un po’ (troppo) sottotraccia: bravino sì, ma Benatia è un’altra cosa. Si diceva così, vero? Alla fine di settembre, però, i discorsi sono totalmente diversi: Benatia in Sud non se lo ricorda più nessuno e nel cuore della gente romanista splende la stella di Manolas. Al greco, sempre titolare sia in campionato che in Champiopns, sono bastate 5 partite (più una) per conquistare il pubblico giallorosso e la critica romana: marcatore puro, forza fisica, tempismo e rapidità, oltre al senso tattico. La Roma in sei partite ha beccato soltanto due gol (uno su calcio d’angolo a Parma), Kostas ha giocato in tandem con Astori e Yanga-Mbiwa e mai si è trovato in affanno. Anzi, con il suo fisico imponente, il suo scatto bruciante ha aiutato tutto e tutti.
PROVA D’INGLESE – Sabato sera, imbeccato in tv, Rudi Garcia ha risposto a una domanda diretta sul greco: Manolas ha cominciato meglio di Benatia dello scorso anno? «Kostas ha tante qualità, soprattutto la velocità. Sul piano tecnico è tranquillo, in futuro farà anche gol come li faceva Mehdi. Non mi interessa fare paragoni, ora solo Manolas è un giocatore della Roma», il virgolettato del francese. Che è entusiasta del suo giocatore, un tipo che in campo ride poco ma tanto dà. «Manolas è molto felice di aver scelto la Roma, si è ambientato bene ma per continuare cosi deve cercare di lavorare duramente, non voglio fare confronti: Benatia è un ottimo giocatore», il parere di Iannis Evangelopoulos, l’agente del greco. Kostas parla inglese in maniera spedita, anche con il suo attuale compagno di linea, Mapou, ex Newcastle), e conosce bene la Champions per averla giocata con la maglia dell’Olympiacos. Insomma, la sorpresa Manolas è tale soltanto per chi non conosce il calcio oltre i confini nazionali.
DOUBLE FACE – Domani sera a Manchester, comunque, un test molto delicato anche per lui. Il City ha a disposizione una batteria di attaccanti di primo ordine, gente che ha caratteristiche diverse sia sul piano tecnico che tattico. Kostas, finora, in Italia ha marcato (bene) gente alla Toni o alla Tavano, e in campo europeo ha annullato il temibilissimo Doumbia. Ecco perché negli ultimi giorni si sono sprecati i paragoni con i grandi difensori romanisti del passato. In taluni casi, probabilmente si è esagerato, così come era stato sbagliato il giudizio preventivo che era stato dato al giocatore nelle settimane della telenovela Benatia. Che, con la massima riconoscenza per quanto fatto nel suo unico anno di Roma, oggi sta bene dove sta.