(P. Liguori) La Champions è esaltante, ma il campionato è un obiettivo concreto, alla portata della Roma e non consente distrazioni. Oggi arriva il Cagliari di Zeman (che vuol dire tante cose) e ci coglie in un momento complicato.
Gli infortuni si aggiungono ad un ragionamento sul turn over che Garcia ha già anticipato. Sono tante e importanti le partite ogni tre giorni, fino alla prossima sosta, e non possiamo sbagliarne neppure una. Oggi, però, c’è Zeman e gli faremmo un torto se non lo accogliessimo come merita: amicizia e affetto dagli spalti, ma in campo la Roma più forte e brillante possibile.
Proprio i giocatori più affezionati al boemo, Totti e Florenzi per primi, sanno che lui si aspetta di essere sconfitto alla grande. Senza rancore, ma con il piglio di quella che Zeman ancora definisce «la mia squadra italiana preferita».
E magari con un gol del Capitano, «Il giocatore per antonomasia», secondo il boemo, cioè il migliore di tutti. Ci saranno certamente giocatori, tifosi e critici che non hanno mai amato Zeman. Si può capire: le personalità forti hanno sempre diviso gli animi. E Zeman lo ricordiamo a testa alta e schiena dritta contro Moggi e i padroni del calcio italiano.