(A.Austini) – L’embargo è finito. Quarantadue mesi dopo l’ultima apparizione, la Roma riscopre le emozioni della Champions, del calcio bello e ricco. Il calendario le regala il debutto più morbido possibile dentro un girone infernale: all’Olimpico arriva il Cska Mosca campione di Russia, che va rispettato e temuto ma fa meno paura dei colossi Bayern Monaco e Manchester City. È subito una partita decisiva: l’impresa di qualificarsi agli ottavi è possibile solo mettendosi subito alla spalle la squadra dell’Armata Rossa. Rudi ha preparato la sfida nei minimi dettagli, dopo la rifinitura di ieri mattina ha dato appuntamento ai 19 convocati direttamente all’hotel Aldovrandi ai Parioli, per una notte di vigilia da vivere in gruppo e nel totale relax.
Anche in conferenza stampa ha provato a «rilassare» la squadra il più possibile. «Abbiamo lottato tanto per essere in Champions e ora dobbiamo godercela. Sono fiducioso, mi aspetto che la Roma giochi con gioia ed entusiasmo, sarebbe un peccato avere pressione su una partita che invece dobbiamo gustarci fino in fondo». Non è un caso che nella probabile formazione di oggi ci saranno solo tre esordienti: Astori, Nainggolan e Iturbe. L’allenatore punta sull’esperienza dei veterani e sulla sua vissuta con il Lille: anche allora all’esordio in Champions affrontò il Cska Mosca in casa e pareggiò 2-2. «Tanti giocatori sono rimasti gli stessi, ma per me è differente. Adesso guido la Roma e cambiano tante cose. Ci saranno momenti difficili, ma abbiamo visto che la squadra è mentalmente al massimo. Io sono sereno, in Champions non avverto nessuna pressione». Come a dire: in campionato abbiamo l’obbligo di provare a vincere, in Europa c’è solo da guadagnare. «Dopo la partita a Empoli – aggiunge il francese – ho detto che tutti ci vedono fuori dagli ottavi, per noi sarà un exploit superare il girone. Se iniziamo bene sarà una buona cosa per le partite successive. In caso contrario non sarà chiuso nulla».
L’avversario di oggi è il meno blasonato ma il più in forma. Dopo Sabatini, lo fa notare anche Garcia. «Per me il CSKA non è la squadra più debole in questo momento nel nostro gruppo. Loro hanno giocato già sette partite e noi solo due. Iniziare il campionato il 30 agosto – accusa – non ha senso, abbiamo fatto una gara, poi sono andati via i nazionali e li abbiamo ritrovati due giorni prima di Empoli. È un vantaggio per i russi, ma non sono preoccupato. Per fortuna non c’è solo il piano fisico, conta anche l’intelligenza di squadra». E il carisma di gente come Totti, Keita e Maicon per sopperire alle assenze pesanti di Castan, De Rossi e Strootman. Finalmente la Roma potrà misurarsi con le big d’Europa, il campionato italiano non fa più testo a certi livelli, come dimostra anche la fatica fatta dalla Juve nel primo tempo col Malmoe. «In Champions non ci sono squadre di basso livello. Il Cska 2 volte su 3 è in Champions, ha più esperienza di noi in Europa. Hanno talento e velocità davanti, ma noi dobbiamo fare in modo di imporre il nostro gioco, di essere intelligenti ed efficaci nei momenti importanti della partita. Loro hanno tanta qualità e anche qualche debolezza da sfruttare».
Rispetto a Empoli, dovrebbero cambiare cinque titolari: il vantaggio di una rosa extralarge e il modo migliore per sfruttarla nella sua profondità. «Non posso dire che mi serve un gruppo numeroso e poi giocare 180 minuti con gli stessi. Sabato scorso ho fatto scelte per per mostrare al gruppo che ognuno è importante avrà la possibilità di dire la sua». La forza del collettivo e la spinta dello stadio: Garcia ci punta molto anche se i presenti non saranno più di 40-42mila. «Il fatto di iniziare e terminare il girone in casa per me è importante. Mi auguro un Olimpico “di fuoco”, più pieno possibile». Solo abbassando i prezzi si può.