(A. Austini) – Ventinove giocatori compreso il commovente Balzaretti, due scelte di qualità in ogni ruolo, in alcuni casi addirittura tre, una corazzata costruita da Sabatini sul mercato che costa oltre 100 milioni all’anno di stipendi e vale ancora di più sommando i prezzi dei cartellini. È la Roma consegnata nelle mani di Rudi Garcia per riportare lo scudetto nella Capitale dopo 14 anni. E, impresa ugualmente ardua, provare a superare l’infernale girone di Champions League.
Eccola, finalmente definita dopo un’estate di trattative, dubbi, riflessioni. Potevano partire in tanti, Destro in primis è stato a un passo dal farlo, alla fine sono rimasti tutti i «big» a parte Benatia e sono arrivati undici giocatori più i rientri dai prestiti di Borriello e Curci che sono entrati anche nella lista Champions consegnata ieri. Il portiere romano, ai margini per tutta l’estate, è stato reintegrato in rosa e poi preferito a Lobont per la sua militanza nel settore giovanile che consente a Garcia di allargare la squadra per l’Europa a 25 elementi. Dentro anche Strootman e il giovane Paredes per coprire la sua assenza nelle prime partite e la squalifica di un turno che De Rossi si porta dietro. Oltre al portiere rumeno e a Balzaretti, sono invece rimasti fuori Emanuelson e Sanabria: il primo paga l’arrivo dell’ultimora di Holebas, il secondo l’inesperienza. Stamattina Rudi parlerà a tutti gli esclusi per motivare una decisione imposta dai regolamenti Uefa e piuttosto sofferta.
Garcia non avrà di questi problemi in campionato e Coppa Italia, dove potrà sfruttare tutta la profondità di una rosa extralarge che lo soddisfa in pieno. In porta Skorupski è pronto a far rifiatare De Sanctis se ne avrà bisogno, sulle fasce in difesa Torosidis è l’uomo giusto per consentire a Maicon di recuperare la condizione senza forzare (ci vorranno altre 3-4 settimane) mentre Holebas è pronto a soffiare subito il posto a Cole, con Emanuelson jolly spendibile anche da esterno «alto». Manolas-Castan è la coppia titolare, Astori il primo cambio e Yanga-Mbiwa (ha scelto la maglia numero 2) può essere sfruttato anche da terzino destro. Garcia avrebbe voluto un Basa in più ma gli è andata di lusso e di certo non si lamenta.
Nel centrocampo stellare De Rossi e Pjanic sono i punti fermi, mentre Nainggolan ha tutte le qualità per far dimenticare l’assenza di un certo Strootman per un altro paio di mesi. E il suo spazio lo avrà a prescindere, come Keita che sabato scorso ha dato un assaggio di come può aiutare la Roma a gestire i momenti delicati delle partite. Poi c’è il talento fresco di Uçan e Paredes, le due scommesse di Sabatini aspettando la terza: Rabiot può essere il colpo del mercato di gennaio. In attacco otto elementi per tre posti, Iturbe-Totti-Gervinho il tridente ideale, ma Florenzi, Destro e Ljajic sarebbero titolari in parecchie squadre italiane e lo saranno spesso anche in giallorosso. Sanabria ha qualità impressionanti e una vita davanti per mostrarle in campo, Borriello può sfruttare le sue caratteristiche diverse dagli altri per ritagliarsi un po’ di spazio nel tour de force che attende la squadra da qui a Natale.
Le premesse per far bene ci sono, insomma, e ne è convinto anche Pallotta rimasto nella Capitale in attesa di buone notizie sullo stadio. Intanto ha dato la sua approvazione al mercato. E pazienza se il costo del personale si attesterà intorno ai 110 milioni di euro, premi esclusi. Il monte ingaggi dei giocatori, che pesa per l’80%, è salito di circa 8 milioni risparmiati però nella spesa dei cartellini con un saldo acquisti-cessioni negativo per circa 22 milioni. Un peso sopportabile grazie all’oro della Champions.