(R. Sensi) – Dopo la disfatta dei mondiali e le dimissioni del Presidente Giancarlo Abete, si è aperto per il calcio italiano un periodo di grande confusione, soprattutto per la pessima immagine a livello internazionale del nostro calcio, dovuto ai commenti negativi dei «soliti noti»che hanno saputo solo demolire quello che era stato ben fatto ed esasperare gli errori commessi. Il Segretario Generale Uefa Gianni Infantino, ha auspicato, proprio nel giorno delle elezioni del Presidente Carlo Tavecchio, che il calcio italiano ritorni ad avere la sua espressione migliore, non solo in Italia ma anche a livello mondiale. Ed oggi, ad un mese dalle elezioni del Presidente e degli organi direttivi della FIGC, l’immagine del calcio italiano sta sicuramente recuperando la sua caratteristica di sempre.
Il Presidente Tavecchio, dopo molte critiche che lo hanno travolto e che ancora in parte deve superare, ha lavorato con grande diligenza per sistemare un caos che sicuramente riuscirà a trovare soluzioni, solamente con adeguate riforme. La decisione di assumere Antonio Conte , è stata vista da molti come una scelta azzardata, forse proprio per la temporalità, la metodica e l’impegno finanziario che è stato assunto. Oggi, dopo la prima partita amichevole da parte della nostra Nazionale e dopo il grande successo in Norvegia, i commenti negativi dei «soliti noti» paradossalmente sono stati stravolti. Infatti, dopo solo pochi giorni di allenamento, la Nazionale di Conte ha dimostrato di essere un gruppo coeso di giovani e meno giovani, disposti a lottare e a dimostrare di essere nuovamente la Nazionale che tutti desiderano e sognano. Facendo un passo indietro e tornando all’11 di agosto in cui tutto il Gotha del calcio italiano e non solo era presente alle elezioni del Presidente Federale, non possiamo dimenticare quanta incertezza aleggiava in quella sala, in cui ognuno rappresentava i propri interessi, senza pensare al bene comune del calcio italiano e all’immagine che si stava dando di fronte al Mondo intero, ma soprattutto di fronte a chi del calcio vuole vedere giocare esclusivamente una partita di pallone.
La scelta di Conte è stata decisamente azzeccata anche se, come già detto, la sua recente appartenenza alla Juventus, ma anche il suo stipendio, hanno fatto molto discutere. La soluzione adottata dal Presidente Tavecchio sul compenso economico da corrispondere all’allenatore con la collaborazione degli sponsor, è stata e sarà sicuramente un precedente di altre future soluzioni.
Se la FIGC non adotterà nuove regole, adeguandosi a quanto imposto dal Presidente della Uefa Micheal Platinì, nel «fair play» finanziario, sicuramente il contributo degli sponsor diventerà indispensabile oltre che per la Nazionale, per mantenere la competitività di tutte le squadre che militano nel campionato italiano. Oggi ripartiamo da Antonio Conte, da Carlo Tavecchio e dalle riforme così tanto promesse quanto ignorate in sede di campagna elettorale. Non saranno sicuramente sufficienti due anni per attuare un programma serio di riforme, per arrivare non solo agli Europei del 2016 ma anche ai prossimi campionati mondiali del 2018 e per confermare il reale valore del calcio italiano. Ma se verranno attuate le riforme tutto è possibile. Una cosa è certa, dopo due partite, di cui una amichevole e vinte entrambe, bisogna si puntare sui risultati, ma anche su una programmazione seria, vera e riformatrice che nel tempo dovrà dimostrare una continuità e una stabilità di cui il calcio italiano ha immensamente bisogno.