(Il Messaggero) – Garcia non sbaglia la partenza in Champions, come gli accadde invece con il Lille quando proprio il Cska Mosca gli negò il primo sorriso nel settembre del 2011. La Roma esagera: 5 a 1. Un’abbuffata mai vista: in questa competizione è il punteggio più rotondo per i giallorossi. E all’Olimpico, per il terzo successo di fila, si divertono tutti. Più di quarantamila tifosi innamorati, ma anche i giocatori, ispirati e assatanati. La velocità di Gervinho e la tecnica di Iturbe fanno la differenza, la classe di Pjanic e la potenza di Maicon servono per dare le spallate decisive ai campioni russi, deboli in difesa e spaesati tatticamente. Totti partecipa con la fionda, lanciando in contropiede Gervinho che sceglie stavolta la fascia destra, imitando Iturbe e Maicon che si scatenano, fin dall’inizio, su quella corsia. Pure il Bayern vince, ma di misura: 1 a 0 a Monaco, contro il Manchester City che il 30 settembre ospiterà la Roma. Non da ultima. Da prima del gruppo E.
DIVERSO IL MODULO
Garcia, nelle prime due gare di campionato, ha sempre scelto con il 4-2-3-1. Senza De Rossi, con Keita playmaker ecco il ritorno al 4-3-3 per la notte di coppa. Ma non cambia solo il sistema di gioco. Sono diversi 6 titolari rispetto alla trasferta di sabato a Empoli. Torosidis per Cole, escluso per la prima volta, Astori, Totti, Gervinho, Iturbe e appunto Keita. Il capitano non fa la prima punta. Si abbassa molto. Garcia è come se avesse due registi offensivi: Pjanic e Totti. I centravanti, a turno, sono Iturbe e Gervinho. Sono loro i primi due gol, con scambio di assist. A Maicon, agevolato dal portiere Akinfeev con le mani di burro, pensa l’argentino e il brasiliano festeggia la prima rete stagionale. All’ivoriano, invece, si dedica Totti, per la prima doppietta in Champions. I gol sono stranieri. Cosa normale. Solo tre italiani titolari e quattro in tutto su quattordici utilizzati. L’impressione è che i giallorossi abbiano nel dna la personalità e la maturità per diventare squadra di coppa. Gli interpreti sono proprio da Champions: esperti e di qualità.
INFORTUNI E DISTRAZIONI
Si fa male Iturbe a metà tempo: problema muscolare. Dopo l’autorete di Ignashevich, la traversa di Doumbia e il gol di Musa (prima rete incassata in questa stagione dai giallorossi), esce anche Astori: distorsione al ginocchio. La Roma chiude in 10. Garcia ha finito le sostituzioni (inserendo dopo Florenzi e Ljajic, anche il debuttante Yanga-Mbiwa). I giocatori hanno invece rallentato. De Sanctis si arrabbia. Per il gol preso e per la rilassatezza che vede davanti a lui. La gente applaude il portiere. Per la grinta. ma i tifosi si dedicano anche ai suoi compagni. Per il gioco.