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ILSOLE24ORE.COM As Roma, ok della Giunta all’interesse pubblico dello stadio. Vincoli sulla proprietà a favore del club

Stadio della Roma
Stadio della Roma

(M. Belinazzo) – La Giunta Capitolina ha approvato la delibera di interesse pubblico sullo stadio della Roma dopo che la scorsa notte in una lunga riunione tra esponenti del Campidoglio ed i proponenti del progetto si è arrivati ad un punto d’incontro per superare la questione della proprietà. La società del presidente del club giallorosso Pallotta si è impegnata a costituire una joint venture tra As Roma e proprietà Usa superando così la formula dell’affitto. L’AS Roma potrà così compartecipare immediatamente ai ricavi dell’impianto non solo per le partite di calcio ma per ogni tipo di manifestazione che sarà ospitata nello stadio. Inoltre, l’As Roma potrà esercitare il diritto di prelazione per l’acquisto dell’impianto. Ultimo punto sul quale il Pd ha chiesto ed ottenuto garanzie è sull’inserimento nella delibera della clausola sulla “decadenza dei benefici in caso di vendita dell’impianto entro i 30 anni”. In tal caso il titolare dovrà restituire al Campidoglio un importo pari al contributo straordinario, al momento quantificabile in circa 160 milioni di euro.

IL NODO DELLA PROPRIETA’ – Sulla proprietà dell’impianto si rischiava andare oltre i limiti posti dalla legge di Stabilità 2014 che prevede la perequazione di cubature a favore dei privati al fine di garantire la costruzione degli stadi e la conseguente ricapitalizzazione dei club sportivi, come avvenuto in altri casi italiani ed europei. Infatti la legge, ponendosi l’obiettivo di rafforzare i club calcistici, equipara gli stadi ad un’opera pubblica autorizzando lo strumento della perequazione verso privati di volumetrie e conseguenti valori immobiliari a loro favore (esclusa l’edilizia residenziale), in cambio della proprietà dello stadio alle società sportive, che sono comunque soggetti giuridici privati prevedendo procedure agevolate e derogatorie rispetto agli strumenti urbanistici ordinari. La clausola proprietaria della joint venture tra società,soggetti privati e l’AS Roma, infatti, é sicuramente migliorativa rispetto alla proposta iniziale presentata da Pallotta e soci che faceva perno sulla proprietà dello stadio ancorata alla società Usa che controlla l’As Roma (che poi avrebbe dovuto affittare l’impianto dalla controllante Usa). Per questo per un parte del Pd l’Assemblea Capitolina che dovrà ratificare l’ok della Giunta e la Regione Lazio dovrebbero ulteriormente intervenire per rafforzare con chiarezza l’interesse pubblico a favore della città, della squadra della Capitale e dei giallorossi prevedendo per l’AS Roma la proprietà al 100% dell’impianto, così come avvenuto nel caso dello Juventus Stadium, che é di proprietà esclusiva del club juventino e la cui realizzazione ha previsto una perequazione per i privati di circa 40 mila metri cubi.

LE REAZIONI – “Stanziati 320 milioni per le opere di urbanizzazione, di cui 195 di interesse pubblico, esterne allo stadio. Lo stadio è della Roma, è di proprietà della Roma: la cosa che teniamo a garantirci è che lo stadio sia legato in maniera indissolubile all’As Roma”. Ha dichiarato l’assessore all’urbanistica, Giovanni Caudo. “La condizione è fare in modo che l’utile di quest’opera, parte degli utili extra-stadio, vadano a favore del club giallorosso tramite una joint venture. E’ prevista una clausola in caso di rottura di questo legame: rimarrà alla Roma per 30 anni, la società avrà il diritto di prelazione sull’impianto”.

“Vogliamo i servizi prima che Totti giochi la sua prima partita nel 2017″, ha aggiunto il sindaco di Roma Ignazio Marino durante la conferenza stampa dopo l’ok alla delibera sull’interesse pubblico dello stadio della Roma. “Abbiamo avuto una riunione molto severa a New York con il patron della Roma James Pallotta e abbiamo ottenuto un parco di 34 ettari, più grande di Villa Borghese in una zona che oggi fa un pò paura, ma che sarà utilizzabile in maniera sicura. Quella di oggi è una giornata molto importante non solo per il valore economico ma anche per il metodo usato: abbiamo ricevuto una proposta e abbiamo detto che era irricevibile perché non potevamo accettare l’idea che 21-22 mila persone arrivassero in moto allo stadio e altre 20 mila in macchina. Oggi abbiamo un modello diverso che sposta il 60% di utenti sul ferro”.

“Il via libera arrivato oggi in Giunta sulla realizzazione del nuovo Stadio di Tor di Valle è il sigillo definitivo al lavoro di squadra che il Pd e la Maggioranza hanno condotto negli ultimi mesi”, ha spietato poi in una nota il capogruppo del Pd in Assemblea Capitolina Francesco D’Ausilio. “Il testo approvato in Giunta ha accolto le nostre proposte di miglioramento a testimonianza di quanto sia stata fondamentale l’attività delle commissioni e dell’Assemblea, in tandem con il Sindaco Marino e l’Assessore Caudo, ai quali va il nostro ringraziamento per il lavoro svolto. Il progetto è sensibilmente migliorato sul fronte della viabilità e mobilità pubblica e con le clausole sull’uso dell’impianto a beneficio dell’As Roma. Si tratta di prescrizioni chiare e trasparenti che la Giunta ha approvato e che garantiscono tutta la città. Un risultato importante al quale si è giunti attraverso l’accordo in nottata con la proprietà dell’As Roma e il riconoscimento delle clausole che abbiamo posto per garantire l’interesse pubblico dell’opera. Questa è un’occasione troppo importante per Roma, che prescinde da ragioni puramente calcistiche. Il nostro obiettivo era ed è riqualificare un quadrante che può diventare strategico, creare opportunità di sviluppo e garantire il rispetto delle regole e della trasparenza su tutta l’operazione. Roma può ritornare ad essere il palcoscenico di grandi opere pubbliche che le ridaranno centralità anche in una prospettiva europea. Ora la palla passerà rapidamente all’Assemblea capitolina, come abbiamo espressamente richiesto, per garantire una larga e formale condivisione dell’interesse pubblico approvato dalla Giunta: questa è una scommessa da vincere noi faremo la nostra parte con rigore e nell’esclusivo interesse della città”.

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