(M. Calabresi) – Il ragazzo ha coraggio e personalità. Onestamente, a riempirsi così il corpo di tatuaggi ci vuole coraggio. Ma ci vuole anche tanta personalità a esordire in un campionato che non è quello greco e farlo in quel modo, come a Parma. José Holebas, 29 anni, si è presentato così: terzo terzino sinistro diverso schierato da Garcia in cinque partite (Torosidis col Cska, Cole nelle altre), indubbiamente quello ad aver fatto l’impressione migliore. Per vedere se e come difende ci saranno tempo e avversari peggiori, ma il greco che non parla una parola di greco, quella fascia l’ha coperta da linea a linea. Bene, benissimo nel primo tempo; un po’ meno nella ripresa, ma era pur sempre la prima partita ufficiale, con nuovi compagni, nuove direttive, e un ritmo ancora da prendere. Il grafico della densità dei tocchi di palla di Holebas qui a fianco è uno specchio: tanti tocchi vicino all’area della Roma, altrettanti vicino a quella del Parma, stesso discorso per la palla a ridosso del centrocampo. Prima di cambiare pelle — non solo di disegnarla — faceva l’attaccante: la voglia di guardare in faccia la porta avversaria gli è rimasta pur giocando 30 metri dietro.
SOPRA LA MEDIA Propositivo (quattro cross, contro la media di 1,47 del ruolo), preciso nel passaggio (37 contro 30,6 del resto dei difensori), a Garcia è piaciuto, pur essendosi reso conto che la sua presenza unita a quella di Maicon è un rischio. Meglio dividerli: Maicon con Cole, Torosidis con Holebas.
DERBY GRECO A proposito di greci, domani sarà un derby mai visto: tre nella Roma (c’è pure Manolas, insostituibile per qualità e assenze), tre nel Verona, Moras, Christodoulopoulos e Tachtsidis. Manolas non può riposare, anche perché Astori non è ancora pronto. «Spero di recuperare con qualche giorno di anticipo — ha detto il difensore, che al Roma Store di Piazza Colonna ha consegnato la terza maglia della Roma ai primi 30 tifosi che l’avevano prenotata —. Scudetto? Prematuro parlarne, è partita forte anche la Juventus». Ed è partito forte pure Holebas, affare low cost dell’ultima ora (un milione più 500mila euro di bonus), e talmente sicuro di sé che all’88’ di Parma-Roma si era avvicinato al pallone, fermo a tre-quattro metri dall’area. Magari arriverà pure il giorno che Pjanic gli farà tirare le punizioni…