(M. Crosetti) – Bene, bravo, bis! Anche nonno Tavecchio plaude all’abbraccio di Alessandro Florenzi, il nipote più famoso d’Italia. «Mi è piaciuto quel gesto, sono cose che riportano l’etica allo stadio». Sarà che Tavecchio si intende assai di invasioni di campo (questa, veramente, di tribuna) e di etica, ma le sue parole fanno pensare. Perché Florenzi, eroe del sentimento popolare, è stato ammonito dall’inflessibile arbitro Peruzzo e sarà multato dalla Roma, anche se non ha fatto il gesto della mitraglia, non ha mimato bruchi, trenini, orge, autostop. Ha solo abbracciato sua nonna (a Cappuccetto Rosso peraltro andò peggio). E le leggi si applicano nel contesto: se sono sciocche, si cambiano. Forza, dunque. Si può abbracciare un avversario e farla franca, ma non una vecchietta? A meno che Tavecchio non sia semplicemente un po’ geloso, a meno che non sognasse di esserci lui, al posto di nonna Aurora, finalmente abbracciato da qualcuno, finalmente amato.