(F. Ferrazza) – La cinquina d’esordio in Champions ubriaca la Roma e fa sognare la città giallorossa, nonostante la serata di follia che si è consumata dentro e fuori lo stadio. Un tifoso russo accoltellato e gli scontri nel settore ospiti con le forze dell’ordine, macchiano una serata storica per il club giallorosso. In attesa che l’Uefa, sempre più sulla strada della tolleranza zero nei confronti della violenza, decida quali provvedimenti prendere, non può godersi troppo il successo europeo, Garcia. Il tecnico è alle prese con una vera e propria emergenza difensiva. Oltre ai già noti problemi di Castan, bloccato oltre che dall’adduttore, anche da una fastidiosa otite (ieri il brasiliano era a casa), c’è da registrare lo stop di Astori. Brutta tegola per l’ex Cagliari, costretto a restar fermo per un mese circa a causa di una distorsione con lesione di primo grado al legamento collaterale mediale del ginocchio destro. Linea a quattro, quindi, che, proprio contro il Cagliari, vedrà schierato Yanga-Mbiwa accanto a Manolas.
Non può esultare troppo neanche Iturbe, nonostante la straordinaria gara disputata contro il Cska. “Sono felice per il gol e la vittoria”, il tweet di ieri dell’argentino. L’attaccante è dovuto uscire per un fastidio al quadricipite, molto probabilmente una contrattura che lo terrà fermo per un paio di gare. In pratica sicuramente contro Cagliari e Parma (turno infrasettimanale), poi si vedrà. «Ora viviamoci partita per partita, senza porci limiti o esaltarci — è cauto Nainggolan, che domenica incontrerà la sua ex squadra da padrone del centrocampo romanista — a Cagliari ho passato cinque anni indimenticabili, ma ora mi godo la stima che sto ricevendo qui, una stima che credo di aver conquistato dando tutto. Sarò contento se a fine stagione vinceremo un trofeo: rimaniamo concentrati e nulla sarà impossibile»