In vista dell’impegno della Roma contro il CSKA abbiamo chiesto al consulente di mercato per il Brasile Stefano Paolini di parlarci dei brasiliani che militano nella squadra russa….
Mario Fernandes è ragazzo di grande stazza che sa giocare sia come laterale destro, sia come centrale difensivo. Questa sua versatilità lo rende meno distratto in fase difensiva rispetto ai suoi conterranei che abitualmente giocano sulle fasce, per questa ragione, prevedo che con Cole ingaggerà un bel duello. Tre anni fa alcune squadre italiane lo seguivano. Nelle relazioni che ho redatto all’epoca per loro, l’ho sempre definito un giocatore valido, tuttavia ho sempre annotato che su di lui pesavano due grosse incognite, delle quali parlai anche con Walter. La prima incoòpgnita riguardava il carattere: nel 2009 il ragazzo scappò dal ritiro del Gremio, perché voleva lasciare il calcio, fu ritrovato solo dopo 4 giorni. Decise di farsi seguire da un psicologo e, dopo alcune sedute, fu reintegrato. Conoscendo questo evento, non mi sono affatto meravigliato quando due anni fa il ragazzo ha rifiutato la sua prima chiamata in Nazionale, suscitando molto scalpore. La seconda incognita riguardava il fisico: il ragazzo aveva già subito due interventi alle spalle ed il recupero era stato superiore al tempo previsto. Io penso che tre anni fa, considerando tutti gli elementi sopraesposti, aggiungendoli al fatto che il ragazzo ,sebbene di origini spagnole, non ha ancora il passaporto comunitario, nessuna squadra italiana lo avrebbe acquistato sborsando ben quindici milioni di euro, come invece fece il CSKA.
Vitinho è un grande talento, che sta avendo po’ di difficoltà ad ambientarsi in Russia. Per questo motivo non ha, attualmente, lo spazio che meriterebbe. E’ un giocatore molto disciplinato tatticamente. Nel Botafogo giocava praticamente in tutte le posizioni avanzate del 4-2-3-1 di Oswaldo de Oliveira, anche se la sua vocazione principale è quella di giocare a sinistra per poi convergere al centro. Capace di svolgere al meglio tanto la transizione offensiva tanto quella difensiva, è dotato di un tiro molto forte e la tecnica non gli manca. Ritengo che tra poco la sua bravura emergerà definitivamente. Probabilmente, la Russia non è stata la migliore soluzione per lui. Al momento del trasferimento era diventato papà da appena quattro mesi e la famiglia non ha potuto seguirlo immediatamente. In Italia era osservato da parecchi addetti ai lavori. L’ ho visto a Fregene nel 2011 e mi ha impressionato. L’occasione era il torneo Tirreno e la primavera del Botafogo vinse contro il Milan di Cristante. Da allora è stato seguito costantemente da varie squadre. Prima di andare in Russia è stato proposto al Napoli, ma i russi ben intenzionati ad accaparrarsi il ragazzo pagarono l’intera clausola rescissoria di 10 milioni di euro…
Se entrasse a partita in corso, consiglio di tenerlo d’occhio…
Redazione GazzettaGialloRossa.it