(F. Balzani) – Da rincalzo gratuito a padrone del centrocampo. Il Professor Keita, arrivato a parametro zero in estate, è una delle più belle sorprese uscite dal cilindro di Garcia in questo inizio stagione. Trentaquattro anni e un palmares da far invidia ai grandi del calcio (2 Champions e 2 Intercontinentali solo per citare i trofei internazionali), il maliano contro il Cagliari ha finito la partita con la fascia da capitano al braccio (complice l’assenza di Totti e l’uscita dal campo di De Rossi) e tra i tanti applausi dei tifosi giallorossi.
Voluto fortemente dal tecnico in estate, Keita si è preso senza troppi proclami la regia di un reparto che annovera giocatori di primo livello come De Rossi, Nainggolan e Pjanic. Mostruosi i numeri relativi ai passaggi riusciti: 97% contro il Cska Mosca, 95% col Cagliari.
Insomma il Professore non sbaglia una formula e ora per Garcia diventa complicato lasciarlo fuori anche se il tecnico è l’unico a non essere stupito di questo exploit. «Siamo fortunati ad avere Keita. Nessuno lo nomina, ma vedrete quanto sarà importante », aveva predetto ad agosto il francese che cita Seydou anche in un capitolo del suo libro «Tutte le strade portano a Roma». Una stima reciproca. «Garcia mi ricorda Guardiola, sa vincere e far giocare bene le squadre», ha detto infatti il maliano, uno dei leader silenziosi dello spogliatoio, uno dei saggi scelti dal tecnico per far salire il livello di mentalità e maturità di una squadra che sta riuscendo perfettamente a gestire i tanti impegni ravvicinati tanto che in Europa solo il Barcellona di Luis Enrique è riuscito a fare meglio tra Champions e campionato grazie alla media reti superiore.
A Parma – e probabilmente col Verona – non ci sarà De Rossi mentre Strootman è ancora lontano dal rientro in campo. Keita quindi tornerà a gestire il gioco davanti alla difesa per la terza partita di fila, alla faccia dell’età