EMPOLI – Con un pizzico di fortuna e tanta sofferenza, la Roma porta via da Empoli gli attesi tre punti che la lasciano a punteggio pieno in vetta alla classifica. Una vittoria più difficile del previsto, arrivata grazie ad un’autorete al termine di una partita in cui i giallorossi hanno costantemente patito l’esuberanza e la brillantezza della squadra di Sarri.
ROMA, LA VITTORIA DELL’ESPERIENZA – La Roma ha vinto grazie all’esperienza, sopperendo con la concentrazione ad una prova sottotono di alcuni uomini chiave come Pjanic, Destro e Ljajic. Le note positive per Garcia arrivano da Maicon, che all’esordio stagionale si è fatto trovare già in buone condizioni, da Manolas, già padrone della difesa, e da Nainggolan, sempre più uomo cardine del centrocampo.
EMPOLI, UNA GARA DI PERSONALITA’ – L’Empoli può recriminare anche se ha poco da rimproverarsi. Ha disputato una prova tatticamente perfetta a cui è mancato solo un acuto per centrare un risultato a sorpresa. Sarri, malgrado il secondo ko, può davvero complimentarsi con i ragazzi. Se non altro per la personalità con cui hanno affrontato un avversario di caratura superiore.
GARCIA CAMBIA IL TRIDENTE D’ATTACCO – Pensando anche all’imminente sfida di Champions con il CSKA Mosca, Garcia ha preferito lasciare inizialmente a riposo Totti, Gervinho e Iturbe, schierando il tridente Florenzi-Destro-Ljajic. Poi a destra ha rilanciato, a sorpresa, Maicon riproponendo al centro della difesa il recuperato Castan. Sarri, dal canto suo, vista la perdurante indisponibilità di Maccarone, ha ridato fiducia alla stessa squadra sconfitta ad Udine presentando ancora Mchedlidze al fianco di Tavano.
ROMA IN DIFFICOLTA’ PER 40’ – Per 40’ si è assistito a una gara impensabile. La Roma è andata in difficoltà contro la corsa e l’organizzazione dell’Empoli e ha faticato ad attuare il suo consueto possesso palla. Verdi, Mchedlidze e Tavano hanno costantemente messo in difficoltà la difesa giallorossa con inserimenti in velocità e, pur non creando grandi grattacapi a De Sanctis, sono riusciti nell’intento di costringere agli straordinari gli attenti Manolas e Castan.
PALO DI MAICON, GOL DI NAINGGOLAN – I giallorossi, pericolosi solo in avvio con un destro al volo di Florenzi, si sono risvegliati dal torpore solo al 41’: in un’azione rocambolesca Maicon ha prima colpito il palo da due passi, poi Pjanic si è visto “parare” la ribattuta da Tonelli. Gervasoni non se ne è accorto e ha lasciato colpevolmente proseguire. La Roma non si è disunita e proprio pochi istanti del fischio finale di primo tempo è passata con un destro da lontano di Nainggolan che, dopo aver picchiato sul palo, è carambolato sulla schiena di Sepe ed è finito in rete.
MAICON FALLISCE IL RADDOPPIO – Con Astori al posto di Castan, lasciato negli spogliatoi per un lieve fastidio alla gamba infortunata, la Roma ha insistito in avvio di ripresa ma ha fallito il colpo del ko con Maicon, lanciato a tu per tu con Sepe da Florenzi. L’Empoli ha ringraziato e, con coraggio, ha provato fino in fondo ha raddrizzare il risultato. Gli azzurri hanno fatto tutto bene ma la Roma ha tolto loro profondità impedendogli di rendersi pericolosi negli ultimi 20 mt.
SARRI ESPULSO NEL FINALE – E così a Tavano e compagni non è rimasto che provare a insidiare De Sanctis con conclusioni da fuori (di Mchedlidze e del subentrato Zielinski) che, però, non hanno sorpreso il portiere giallorosso. L’unico brivido per Garcia è arrivato al 72’ quando Manolas ha rischiato di causare un rigore per un intervento in scivolata su Mchedlidze che ha mandato su tutte le furie Sarri, espulso da Gervasoni per proteste. Ma la bontà dell’intervento del greco dimostra che la Roma può già mettersi alle spalle il rimpianto per aver perso Benatia.
Fonte: Repubblica.it