(M. Monti/M. Pinci) – Costa carissima alla Roma la vittoria all’esordio in Champions League. Nella prima mezz’ora di mercoledì aveva terrorizzato la difesa del Cska colpendola per primo, su assist di Gervinho. Poi la fitta alla coscia e l’immediata richiesta del cambio. Juan Manuel Iturbe ha svolto in giornata alcuni esami diagnostici che hanno ravvisato una lesione muscolare alla coscia destra: stop lungo, ma meno del previsto. Difficile che Rudi Garcia possa contare sul suo recupero per la sfida contro il Manchester City del 30 settembre: l’obiettivo è quello di riaverlo a disposizione per il big-match del 5 ottobre contro la Juventus.
ITURBE OUT DUE/TRE SETTIMANE – Gli sforzi per rivedere in campo Iturbe sono tutti concentrati per il suo recupero per il big-match contro la Juventus. “Lesione di primo grado al muscolo pettineo destro“, riporta il comunicato del club di Trigoria. Il 5 ottobre la squadra di Garcia sarà infatti allo Stadium per il faccia a faccia contro la squadra guidata da Allegri che metterà in palio un pezzettino di scudetto. La Juventus è la reale antagonista nella corsa a quello che è, a detta di società, allenatore e calciatori, il vero obiettivo stagionale del club giallorosso e servirà avere il più costoso acquisto del mercato estivo di Sabatini per poter affrontare una difesa solida come quella bianconera. I tempi di recupero sono fissati intorno alle 2-3 settimane e consentono di tirare un sospiro di sollievo in vista della gara di Torino, ma che escludono quasi certamente il suo impiego per il secondo turno in Champions League contro gli inglesi del City (previsto il 30 settembre). La Roma perde dunque temporaneamente uno dei prezzi più pregiati del reparto offensivo della squadra: un’assenza pesante che va aggiungersi a quella di Astori – ai box per circa 3 settimane a causa di una distrazione al collaterale del ginocchio destro. Chi continua a preoccupare Garcia, poi, è Leandro Castan. Il brasiliano è stato dimesso oggi dal Campus di Trigoria dove è rimasto sotto osservazione per due giorni al fine di verificare le reali motivazioni dei forti dolori accusati alla base della nuca e alcuni problemi di equilibrio che lo hanno costretto a non allenarsi in questi ultimi giorni. Le fitte, arrivando a colpire anche le orecchie, avevano indotto la società a parlare di un’otite acuta. Una situazione che esige un monitoraggio continuo e che gli ha permesso nel pomeriggio di svolgere esclusivamente lavoro in palestra. Resta la buona notizia nel constatare l’esclusione di una possibile ricaduta al problema ai flessori: l’infortunio che aveva colpito il difensore brasiliano in occasione della presentazione all’Olimpico contro il Fenerbahce – e che era stato alla base della sostituzione nell’intervallo della gara contro l’Empoli – non è infatti collegato ai disturbi riscontrati nelle ultime ore.
PALLOTTA PENSA IN GRANDE – Sarà la vittoria nella gara di esordio in Europa. Sarà quell’atmosfera di competitività ritornata ad infiammare tifosi, ambiente e società intera. Il presidente James Pallotta è felice di assistere ai primi passi da ‘grandè della sua squadra e ha rilasciato un’intervista al portale “Goal.com” per fare il punto sulle ambizioni future e, come accade da un po’, sul progetto dello stadio: “Vogliamo diventare uno dei migliori club al mondo e questa cosa non si può ottenere in un paio di anni. Siamo sulla strada giusta ma per il resto, il percorso sarà lungo“. Sulla strada giusta, a suo dire, la società lo è anche in merito all’impianto che sorgerà a Tor di Valle su cui così si è espresso il numero uno del club: “Avremo tutto: metro, parco, battelli sul Tevere. Abbiamo investito centinaia di milioni sulle infrastrutture per la viabilità della zona interessata, su un grande ponte pedonale e sulla stazione della metropolitana. L’ex area ippodromo è già stata utilizzata per lo sport ma ora – prosegue Pallotta – grazie anche a nuove collaborazioni che stiamo cercando di chiudere, diventerà uno dei luoghi di intrattenimento più importanti d’Europa“. Chiusura per smentire i tanti dubbi sollevati in merito al discorso degli investimenti per la realizzazione dell’impianto: “Lo stadio sarà un grande investimento ma dovrà finanziarsi da solo – spiega il presidente della Roma – Poi ovviamente i profitti rientreranno nella holding, dove ci sono io ma anche moltissime altre persone. Si tratta di azionisti che hanno messo soldi nelle casse del club negli ultimi tre anni e che sono proprietari di una fetta della Roma tanto quanto lo saranno dello stadio“.