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REPUBBLICA.IT Roma, nuovo sì per lo stadio. Yanga-Mbiwa: “Mi ha voluto Garcia”

Mapou Yanga-Mbiwa
Mapou Yanga-Mbiwa

(M. Pinci) – Il Comune dice sì allo stadio del futuro, il primo in un percorso ancora lungo ma su cui brilla adesso una nuova luce. Un sì che arriva nel giorno in cui ricorrono i 20 dal primo gol di Totti in serie A, il primo con la maglia con cui ha scritto tutte le pagine di storia della sua infinita carriera. Sembrano quasi un capitolo secondario le prime parole di Mapou Yanga-Mbiwa da giocatore giallorosso.

YANGA-MBIWA: “MI HA VOLUTO GARCIA, IO E LUI VOGLIAMO VINCERE” – Maglia numero 2, cresta alta in stile Pogba, sorriso quasi incredulo: era un talento cristallino al Montpellier che il trasferimento in Inghilterra, al Newcastle ha appannato, al punto da convincere gli inglesi a cederlo in prestito. Ora Garcia punta a restituirlo al grande calcio, ovviamente con la maglia della Roma. Si racconta di una telefonata, sabato, che ha spinto il giocatore a convincersi per il sì: “Rudi lo conoscevo già, mi ha convinto lui“. Entrambi hanno vinto il campionato in Francia da outsider, il tecnico nel 2011, il difensore l’anno dopo: “Garcia è il primo del club che mi ha chiamato – ammette Mapou – lui vuole vincere il campionato e anche io sono affamato di vittorie. Sono molto contento di essere qui per dare agonismo, per essere un valore aggiunto. Il mister mi conosce, sa che posso essere importante“. Non un erede di Benatia (la Roma aveva già preso Manolas), piuttosto un elemento in più per non trovarsi a corto di alternative in una stagione in cui il club sarà chiamato a non perdere terreno in campionato mentre cercherà di far strada in Champions. Lui ne è consapevole e lo dice senza problemi: “Sono a disposizione e cercherò di dare il massimo per conquistare un posto in squadra. Una squadra super, faremo di tutto per ottenere traguardi. A livello fisico sto bene, e abbiamo altri giorni per prepararci, devo lavorare sodo per essere schierato per la prossima partita“. E la parentesi inglese? Già alle spalle: “Lì non hanno lo stesso modo di vedere le cose, si basa tutto sul fisico. Qui credo che sia diverso, si gioca più a pallone: il campionato italiano è molto più simile al campionato francese“.

STADIO, OK DEL COMUNE: PALLOTTA DICE SÌ ALLA CONDIZIONALE SULLA PROPRIETÀ – Una notte di discussioni, dialoghi, confronti. La rottura sfiorata, infine il via libera: il Campidoglio ha finalmente approvato la delibera alla pubblica utilità del progetto e allo studio di fattibilità per la realizzazione del nuovo stadio. Dopo le due integrazioni, l’aumento delle risorse finanziarie di una cinquantina di milioni di euro per l’estensione della Metro B, l’ultimo terreno di confronto-scontro è stato il tema della proprietà dell’impianto. Il comune ha preteso – arrivando ad ottenerlo – l’inserimento di una clausola sostanziosa (si parla di 160 milioni) nel caso in cui il presidente statunitense della Roma dovesse cedere un solo asset, l’impianto o la società giallorossa, scindendone dunque le proprietà. È servito però estendere le discussioni fino a notte fonda, 12 ore di riunione con Pallotta e i suoi uomini, prima del via libera. E, come scrive su twitter il consigliere comunale Fabrizio Panecaldo, “La penale è pari ai soldi che Roma mette a disposizione con valorizzazioni aree per fare le opere“.

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