Il presidente della Sampdoria Massimo Ferrero ha concesso una lunga intervista al quotidiano sportivo. Il numero uno blucerchiato è stato interpellato sul suo passato da tifoso giallorosso «Sono di Testaccio e chi nasce lì può essere solo della Roma – le parole di Ferrero – Ho frequentato l’Olimpico, ci andavano molti amici, era il modo per fare due chiacchiere. Sono stato anche sponsor della Roma, qualche anno fa. Ho acquistato l’abbonamento ai palchetti. Tutta la mia famiglia è romanista, mia figlia Emma di più. Sto riuscendo a farla venire in tribuna, lei dice che vuole andare dove ci sono i sentimenti importanti».
Ferrero prosegue parlando del suo avvicinamento al mondo del calcio: «Sono stati gli altri ad avvicinarsi a me. All’inizio la Fiorentina, ma non volevo fare uno sgarbo a Cecchi Gori. Poi fui interpellato per la Lazio, ma è una realtà che non mi appartiene, sono antilaziale. Mi contattò il sindaco di Salerno, ma ho risposto che di Salerno mi basta la moglie. Poi il Bologna, nella precedente gestione. Ma non ero ancora sufficientemente pronto. Mi sono dedicato molto alla produzione cinematografica. Essendo un produttore indipendente non mi facevano fare film, allora ho acquistato sale cinematografiche. Ma mi era rimasta la voglia di un grande club. Quando ho saputo che il mio avvocato conosceva la famiglia Garrone, l’ho chiamato tre volte al giorno. La Roma? Qualche contatto c’è stato, però volevo la Samp… (ride). Ho comprato casa in Samp, come dice Crozza. Sono stato conquistato dai colori e da molti calciatori blucerchiati». Infine, il numero uno blucerchiato conclude il discorso sul rapporto attuale con la Roma con una battuta. “Non vedo l’ora di farle tre gol, i giallorossi li aspetto nella mia casa in Samp».
Fonte: Corriere dello Sport