L’Aic ha preso posizione nell’ambito del processo sul calcioscommesse, diramando un comunicato ufficiale nel quale si precisano le motivazioni dell’istanza presentata al gip di Cremona Guido Salvini al fine di essere ammessa come “parte offesa” nell’inchiesta sulle gare truccate.
“L’AIC tiene a sottolineare come la stragrande maggioranza dei calciatori si senta danneggiata da questo fenomeno e la nostra iniziativa ha come unico scopo quello dell’approfondimento. Se è vero che i calciatori sono una parte del problema è anche vero che i calciatori sono una parte determinante della soluzione”.
“L’attuale scenario, che lascia presupporre un’ulteriore prosecuzione delle indagini, ci ha fatto propendere per questa scelta. Abbiamo maturato la convinzione che per noi sia necessario seguire passo passo, oltre le cronache giornalistiche, l’evolversi di un fenomeno che preoccupa e che interessa tutto il calcio italiano e non. Essere riconosciuti come “Parte offesa” – cosa ben diversa dal costituirsi “Parte civile” – ci permetterà, infatti, di avere diretta conoscenza degli atti di indagine che spesso giungono alle cronache in maniera incompleta se non addirittura distorta e strumentale – continua la nota – Qualsiasi nostro progetto di prevenzione, intervento e gestione pre e post sentenze non può basarsi su un livello di informazioni superficiali e parziali. Per questo la nostra azione non ha nessun intento accusatorio ma esprime la volontà di essere sempre di più protagonisti responsabili e consapevoli nella lotta al calcioscommesse. Conoscere, difendere e diffondere un calcio pulito e onesto sono i pilastri su cui costruire qualsiasi intervento da parte di AIC”.
Fonte: Assocalciatori.it