(A. Arzilli) – Circa un terzo dei 62 milioni di euro irrogati l’anno scorso, il Coni taglia il contributo al calcio (seppure con possibile correzione attraverso i 15 milioni di «tesoretto» nelle disponibilità del presidente Malagò)e le altre federazioni, soprattutto quelle con ambizioni olimpiche, si fregano le mani. Più per lo smacco politico alla Figc che per il reale ritorno economico (a tutti toccherebbe un rinforzo di circa mezzo milione). In ogni caso lunedì la commissione tecnica che da un anno è a lavoro sulla questione definirà i criteri della sforbiciata, il piano sarà presentato in Giunta il giorno successivo per l’approvazione prima di un passaggio in Consiglio Nazionale. E i piani, mai celati da Malagò, dicono che la Figc avrà meno soldi, restano da stabilire con esattezza il come e il quanto. Se i nuovi criteri di ripartizione terranno conto dei parametri specifici della Figc oppure se i tagli saranno lineari in funzione dell’Olimpiade di Rio.
Il duo Lotito-Tavecchio adesso reclama dal Coni una considerazione direttamente proporzionale all’importanza (e ai numeri) della Figc: «Siamo in apprensione — ha detto Carlo Tavecchio, presidente Figc — non ho elementi per dare risposte, lo farò solo martedì. Però dico che meritiamo l’attenzione che ci compete, che il Coni sappia che la seconda federazione italiana ha un milione di tesserati in meno di noi». Quasi a sorpresa, ma neanche troppo, è preoccupato pure Damiano Tommasi, numero uno dell’Aic che a giugno era seduto in Consiglio Nazionale mentre erano in discussione proprio i criteri della spending review. Allora non c’era alcuna preoccupazione, però era un’altra Figc.