Le societa’ di calcio sono gia’ sul piede di guerra per la ‘tassa’ sui biglietti delle manifestazioni sportive, introdotta dal Decreto Stadi, che dovranno devolvere per le spese straordinarie di ordine pubblico, ma alla Polizia questi soldi rischiano di non arrivare mai. Se non ci sara’ una norma ad hoc il contributo dei club finira’ infatti nel ‘Fondo riassegnazioni’ gestito dal Tesoro e non al Dipartimento di Pubblica sicurezza, per le finalita’ indicate.
Il Fondo del Tesoro, dove confluiscono le risorse di varie amministrazioni, prevede la ridistribuzione degli introiti solo entro un determinato tetto, che il ministero dell’Interno ha pero’ gia’ superato. La conseguenza e’ che i contributi in eccesso restano nel Fondo e vanno a finanziare altri bilanci, sulla base, dicono gli esperti, “di un sano egoismo istituzionale”. Gia’ accade, ad esempio, con l’euro prelevato su ogni biglietto aereo che dovrebbe contribuire al contrasto all’immigrazione clandestina e che invece, spiegano i sindacati di Polizia, “finisce nel fondo del Tesoro e non torna indietro”. Perche’ dunque i soldi delle societa’ di calcio vadano effettivamente a contribuire allo sforzo straordinario delle forze dell’ordine per la sicurezza negli stadi “serve una clausola ad hoc nel decreto della Presidenza del Consiglio che, come previsto nel Decreto Stadi, regolera’ i criteri, i termini e le modalita’ di versamento del contributo sui biglietti d’entrata allo stadio”. Quindi per rispettare l’intento del legislatore non basta aver previsto il contributo ma, sottolineano i sindacati, “serve scrivere nero su bianco che le somme di pertinenza devono essere riassegnate ai capitoli di spesa dello Stato di previsione del ministero dell’Interno”. Solo cosi’ realmente i tifosi avranno pagato per garantirsi piu’ sicurezza allo Stadio.
Fonte: Ansa