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GAZZETTA DELLO SPORT Assist di Pjanic, gol di Nainggolan: ancora decisivi

Pjanic De Rossi Nainggolan
Pjanic De Rossi Nainggolan

(D. Stoppini) – Pallone a Pjanic, scivolata di Nainggolan: no, non è un errore. Ancora Mire, controllo di petto, Banti fischia il fallo, Radja urla all’arbitro «ma che dici!», il bosniaco si gira verso l’amico e gli fa segno con la testa che sì, era fallo. Zenica e Trigoria sono lontane 1.220 km, ma ieri all’ora di cena sembravano lo stesso teatro, una partitella di quelle diretta da Rudi Garcia in settimana.

Testa a testa Una sfida tirata, Bosnia-Belgio. In palio un pezzettino di Europeo, in campo i due gioielli della Roma e pure un fantasma dalle sembianze di Gianluca Rocchi, il signore delle polemiche, quello che Nicchi ha assolto e che Mire e Radja invece…invece no. Però almeno, da assistente d’area, Rocchi ha fatto da ispiratore. Perché nella sua area si sono divertiti Pjanic e Nainggolan. Il primo con un assist da sogno per l’amico Dzeko, che da ieri lo ringrazierà non solo per il nome del piccolo Pjanic — Edin, appunto —, ma anche per il pallone servito al 28’ del primo tempo, dalla linea di fondo, la testa alzata, uno sguardo rapido verso il centravanti e scarico perfetto per il vantaggio della Bosnia. Risate di Mire, rabbia per Radja, che progetta la rivincita. Chissà cosa penserà Garcia davanti alla tv. Magari quello che la tifosa mel. su twitter, riassumendo il sentimento giallorosso dentro e fuori Trigoria, ha così perfettamente spiegato: «Guardo BosniaBelgio con gli stessi occhi di una madre che guarda il figlio praticare sport estremi temendo infortuni». E magari pure con l’occhio soddisfatto di chi, al 6’ del secondo tempo, osserva Nainggolan lanciare sulla destra Alderweireld e andare a riprendersi il passaggio per il destro del pareggio, con il portiere bosniaco Begovic invitato alla festa e Rocchi, sì ancora lui, spettatore nella sua area di un gol.

Ruoli diversi Pjanic e Nainggolan si sono divertiti. Hanno corso tanto, questo è sicuro: 90’ tondi tondi per entrambi. Si sono incrociati diverse volte, quando il gioco s’è fatto duro Nainggolan ha vinto il duello a c o l p i (anche) di tackle, come al 19’, per andare a togliere dal piede destro di Pjanic il tiro in porta con il destro. Ma Mire qualche magia da Mali Princ, da Piccolo Principe, l’ha comunque regalata, come il cucchiaio a scavalcare in dribbling il portiere Courtois, con Kompany a salvare il Belgio. È finita 11, pareggio assoluto, anche se numeri alla mano il più brillante è stato Radja: più palloni recuperati (6 contro 4), più precisione nei passaggi (91,9% contro 76,9%) e più pallloni serviti in assoluto (62 contro 39). C’è una ragione, va trovata nella posizione in campo dei due, stravolta rispetto alle abitudini di Garcia: Nainggolan centrale di centrocampo, lì dove nella Roma si muovono Keita o De Rossi. E Pjanic spesso confinato all’ala destra, almeno fino a quando non decideva di ribellarsi andandosi a trovare lo spazio decisivo, come nell’assist. Hanno fatto i protagonisti. Pure fuori dal campo, con Radja che nel pomeriggio aveva trovato il tempo di discutere via twitter con un tifoso bianconero. Scorie di Juventus-Roma, anche a Zenica. Ma Rocchi stavolta ha fatto (solo) lo spettatore.

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