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GAZZETTA DELLO SPORT E Maicon rincara: ”L’1-0? L’arbitro ha perso la testa”

Maicon
Maicon

(A. Pugliese) – Smaltita la rabbia, nell’aereo che riporta i giallorossi a casa resta un po’ tutto il resto. A cominciare dalla consapevolezza di aver giocato una partita a testa alta, alla pari coi campioni d’Italia, ribattendo colpo su colpo. Non consolerà, ma almeno un po’ aiuta. «Abbiamo fatto una bellissima partita, il risultato più giusto sarebbe stato il pareggio — dice alla fine Maicon — Il primo rigore? Il mio braccio era vicino al corpo, gli episodi a nostro sfavore sono evidenti. Rocchi aveva dato la punizione, poi ha perso la testa sulla pressione dei giocatori della Juve. Ma alla fine siamo usciti sconfitti anche a causa dei nostri errori, dovevamo chiudere la partita prima ».

Corsa sui bianconeri Resta però la prestazione e l’immagine di una Roma alla pari con la Juve. «Secondo me loro hanno ancora qualcosa più di noi — continua il terzino brasiliano — Sono rimasti gli stessi della scorsa stagione, il gruppo in queste sfide conta. Noi stiamo lavorando per arrivarci. Abbiamo una grandissima rosa, siamo forti». Già, il gruppo, con gli infortunati (De Rossi, De Sanctis, Strootman, Astori e Borriello, n.d.r.) saliti a Torino per stare vicino alla squadra. «Un bel gesto, queste cose sono importanti. Dispiace solo per quel gol nel finale, fino a quel momento eravamo riusciti a fare davvero una bella partita».

Orgoglio e consapevolezza Già. E infatti alla fine sono arrivati i doppi complimenti. Prima quelli di Pep Guardiola (a Torino per studiare la Roma in chiave Champions) a James Pallotta («Siete una squadra fortissima»), poi quelli del presidente giallorosso alla squadra, direttamente negli spogliatoi: «Sono orgoglioso di voi». Del resto, alla fine Iturbe è uscito con i crampi («A testa alta, siamo solo all’inizio e abbiamo fatto una grande partita», dice l’argentino), Holebas non riusciva a camminare e Nainggolan era a dir poco claudicante. «Peccato per la sconfitta, ma siamo orgogliosi della prestazione — dice il belga —. Il campionato è ancora lungo». È vero: non consola, ma almeno un po’ aiuta, questo sì.

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