(V. Piccioni) – Juve-Roma divide tutti. Gli juventini dai romanisti. Gli Juventini dal resto d’Italia. Persino gli juventini dagli juventini. Pavel Nedved, per esempio, censura Francesco Totti: «Non so se rimarrebbe ancora capitano se fosse nella mia squadra. Lui non è mai arrivato a giocare per una squadra così grande come la Juventus e per questo non capisce cosa vuol dire. Se giochi o lavori per la Juve, hai tutti contro – dice il dirigente bianconero a Tiki Taka su Italia 1 – E vi dico che Rocchi è uno degli arbitri più bravi che abbiamo in Italia». La juventinità di Marco Travaglio è l’esatto contrario: «Non mi vergognavo così dai tempi di Luciano Moggi – spiega a Radio 2 – A me piace vincere, ma non rubando». Ma la distanza abissale di giudizio sull’ora e mezza dello Juventus Stadium vive nelle più svariate Italie del lunedì. Borsa, dove il titolo Roma perde il 2 per cento, bar, social network, Parlamento.
Corsa all’interrogazione Montecitorio e Palazzo Madama. Qui, per misurare la febbre, il termometro mostra una banale quanto eloquente statistica. Interventi nelle ultime settimane di parlamentari sulla farsa dei controlli antidoping a sorpresa nello sport italiano negli anni 2011-2012? Uno. Dichiarazioni degli stessi sui rigori di Juve- Roma in poche ore? Diverse decine. La corsa all’interrogazione parlamentare per torti arbitrali, mito fondativo della nostra Repubblica, si scatena.
Altro che Tfr E così, se tanti «facebookisti» cancellano la foto dal loro profilo inserendo la scritta «la Juve ha rubato anche quello», e gli internauti bianconeri inventano un «Totti stai sereno» parafrasando l’«Enrico stai sereno» di renziana memoria, Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia-An e Marco Miccoli del Pd annunciano un’interrogazione parlamentare. Il primo al sottosegretario «vigilante» allo sport Delrio, il secondo al ministro dell’Economia Padoan, con un esposto alla Consob vista la quotazione in Borsa dei due club. «Gli incredibili errori arbitrali (oltre a falsare il campionato e minare la credibilità del Paese) – scrive Miccoli – incidono anche sugli andamenti delle quotazioni». Rampelli ha appena detto che «il comportamento dell’arbitro avrebbe potuto far scaturire incidenti dalle conseguenze incalcolabili ». Altro che Tfr in busta paga e articolo 18, l’emergenza è Rocchi.
Pastiglie e Carosone Nel frattempo, Francesco Boccia parla (da presidente dello Juventus Club Montecitorio o da parlamentare del Pd?) scegliendo l’ironia nel rispondere al collega: «Che facciamo, chiediamo a Vegas (il presidente della Consob, ndr) di arbitrare una partita?». Giovanni Burtone, altro juventino del Pd, insiste: «Miccoli, direbbe Carosone, pigliate ‘na pastiglia siente a mme’».
Ribellione paralimpica Laura Coccia, ex atleta paralimpica e oggi deputato del Pd, chiede calma: «La classe dirigente del Paese, tifosa e campanilista, si prende la briga di invocare l’intervento di organi di garanzia per presunte turbative d’asta e intanto, sugli spalti dello stadio più inglese del campionato, volano sputi e scappellotti verso i giocatori della squadra ospite senza che nessuno muova un dito, persino all’aeroporto di Caselle la partenza della Roma venga salutata con un sonoro “forza Juve” gridato dagli altoparlanti». Su twitter l’invasione di campo della politica è respinta al mittente: «Mentre voi litigate su Juve-Roma, c’è gente che domani non farà ginnastica ». Allusione allo stato delle palestre scolastiche?
Cicchitto e Moggi Intanto Andrea Buonanno, peraltro di estrazione juventina, parlamentare europeo della Lega Nord, alza il tiro: la questione è europea. «Ci vogliono arbitri internazionali, chiedo alla Commissione europea di sollecitare l’Uefa». Fabrizio Cicchitto, del Nuovo Centro Destra, parte soft, «serve moviola per riportare serenità», per poi twittare: «Rimane la Juve di Moggi, manipolatrice di partite e di arbitri». Il quale Moggi, stracitato, rispondendo all’Adn Kronos, lascia l’attualità per la storia: «Mi sembra un clima pre-calciopoli. Purtroppo, in Italia, non si può essere più bravi degli altri».
Lady Agnelli I social sono comunque il centro del quadrato. Emma Winter, lady Agnelli, prende spunto dalla frase sul campionato «a parte» per la Juve: «Spero che Totti se ne vada e che giochi nel suo campionato ».
Rubando a poco a poco Un altro ex, l’interista Marco Materazzi, interviene su Garcia: «Stima totale! Grande partita, grandi squadre e stessi arbitri». Nicola Piovani, il premio Oscar per la musica di «La vita è bella », solidarizza a suo modo con il tecnico romanista: «C’è un’indicazione ritmica che si appone a certe partiture: rubando a poco a poco. Ecco, visto l’arbitraggio, mi è venuta in mente proprio quella».
Il mitra di Taormina Ma il più moderato è l’avvocato Carlo Taormina, mobilitato dalla «Zanzara» di Radio 24. «L’arbitro? Ci sarebbe da prendere il mitra». A fine giornata, la Consob precisa: «Nessun esposto è stato finora formalizzato». C’è sempre tempo. Poi, chiosa l’ennesimo tweet, «mancherebbe solo il ricorso alla Corte dei Diritti dell’Uomo». Il campionato è appena cominciato, arriverà pure quello.