(A.Catapano) – Incidente probatorio chiuso, respinta la richiesta avanzata dai legali della famiglia Esposito di nominare un altro consulente cui affidare una nuova perizia, a questo punto la palla passa ai pubblici ministeri, che prima di chiedere i rinvii a giudizio aspettano le ultime consulenze medico-legali sul cadavere di Ciro Esposito e le cartelle cliniche del suo sparatore Daniele De Santis. Dopo una settimana di riflessioni e valutazioni, il gip Giacomo Ebner ha messo un punto sulla prima fase delle indagini, che doveva «cristallizzare» le prove in vista del processo sulla sparatoria e la rissa del 3 maggio a Tor di Quinto e la successiva morte di Ciro, ritenendo sufficiente la relazione presentata dal Racis. Insoddisfatti i legali degli Esposito (che avrebbero voluto un’altra perizia), ottimisti gli avvocati di De Santis (che a questo punto punteranno al rito abbreviato), tranquilli i titolari dell’inchiesta, i pm Eugenio Albamonte e Antonino Di Maio, convinti di aver dimostrato tutte le lacune contenute nelle perizie dei carabinieri, tali e tante da non poter mettere in discussione la ricostruzione che hanno fatto di quel pomeriggio: De Santis sparò prima, non dopo esser stato ferito gravemente. A questo punto ai pm non resta che chiarire il ruolo dei quattro complici che erano con lui.