(F. Oddi) A Seydou Keita non deve essere successo molto spesso, in carriera, di attendere con ansia il risultato del tabellone: ai tempi del Barcellona era il resto del mondo a farlo, non lui e i suoi compagni venuti da Marte. E infatti, quando lo stadio comincia a tremare, pochi secondi dopo il fischio finale, il maliano non sembra capire cosa stia succedendo: Genoa 1 Juventus 0, gol di qualcuno, visto che il tabellone scrive Matri, la palla l’ha calciata Antonini, ma allo stadio ancora non lo sa nessuno.
Sanno solamente che la Roma è nuovamente prima in classifica, nuovamente in condominio con la Juventus, nonostante lo scontro diretto e le tante polemiche sull’operato di Rocchi, e il pareggio con la Sampdoria. A Genova, sull’altra sponda, si ferma anche quella che fino a poche ore fa era la capolista solitaria e la festa comincia già in campo, a partire da Gervinho, dal solito Florenzi, e da Nainggolan, entrato in campo quando c’era solo da aspettare la fine, con la grinta di uno mandato a giocarsi la strada di casa in meno di dieci minuti.
BOTTINO PIENO Non è servito invece l’apporto di Francesco Totti, rimasto in panchina a riposarsi e divertirsi durante e dopo la partita. Lui, di scene come quella del maxischermo di ieri sera, ne ha viste tante. Ne avrebbe per farne un libro. «Sono d’accordo con Garcia, qualsiasi risultato al di fuori della nostra vittoria sarebbe stato un passo falso grave — ha scritto il capitano sul suo sito —. In queste partite è fondamentale fare bottino pieno, perché si tratta di punti importanti, soprattutto in questa fase della stagione in cui le sfide sono tante e occorre stare sul pezzo senza rallentare».
MIGLIORO Chi per una volta la partita l’ha vista dal campo anziché dalla panchina, è Lukasz Skorupski, che già sabato lascerà nuovamente il posto a Morgan De Sanctis, dopo che Garcia ha concesso un turno di riposo al portiere titolare. «Andiamo a Napoli per vincere — assicura il polacco —. Sapevo da martedì che avrei giocato, me lo aveva detto Nanni (il preparatore, ndr ). Mi sento migliorato, lavoro giorno dopo giorno: mi piace mantenere la porta inviolata». Era alla quarta partita in Serie A: non gli era mai capitato, neanche di vincere.